“Con riferimento a quanto pubblicato su alcuni organi di stampa, tengo a precisare di non ricordare la conversazione in oggetto, che sarebbe avvenuta molti anni anni fa, e che oggi mi ha colto del tutto di sorpresa. Ritengo altresì doveroso sottolineare quanto mai distanti da me, dal mio pensiero e dal mio sentire, siano i gravi contenuti di quella conversazione. In attesa di chiarire la vicenda, ho comunicato la mia autosospensione, con effetto immediato, dall’incarico di capo ufficio stampa del ministro Lollobrigida”. Così in una nota Paolo Signorelli, capo ufficio stampa del ministro Francesco Lollobrigida, finito al centro delle polemiche per alcune chat antisemite, rivelate dal quotidiano La Repubblica, con Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik, ucciso nel 2019.
Signorelli: “In attesa di chiarire la vicenda, ho comunicato la mia autosospensione, dall’incarico di capo ufficio stampa del ministro Lollobrigida”
“Paolo Signorelli mi ha comunicato la sua volontà di rimettere l’incarico di capo ufficio stampa con effetto immediato in attesa di chiarire le affermazioni riportate dal quotidiano La Repubblica e delle quali ovviamente non ero a conoscenza. Per come ho conosciuto Paolo Signorelli in questi due anni, sono certo sia distante anni luce da quanto riportato nella conversazione e confido possa smentirla al più presto” ha affermato in una nota il ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida.
Il Pd aveva chiesto la rimozione del portavoce di Lollobrigida. Pubblicate le chat con “Diabolik”
Il Pd aveva chiesto le dimissioni di Signorelli: “Non può restare un minuto di più al suo posto, Paolo Signorelli, il portavoce del ministro Francesco Lollobrigida. La sua cultura e il suo modo di pensare sono stati sconfitti il 25 aprile di 79 anni fa. E non diteci che le frasi incriminate sono prese da una conversazione telefonica. In questo Paese non si può dire ‘i tifosi della Roma tutti ebrei, mortacci loro’ e al suo interlocutore che parlava di ‘quell’ebreo di Gad Lerner’ ha risposto ‘cosa ha detto quel porco?’. L’antisemitismo e il neofascismo non possono avere a che fare con la nostra Repubblica antifascista”, attacca Sandro Ruotolo, responsabile informazione e cultura del Partito Democratico.
Gli fanno eco i senatori dem Walter Verini e Cecilia D’Elia: “Leggiamo sconcertati frasi e parole vergognosamente deliranti del portavoce del Ministro Lollobrigida, Signorelli, in una conversazione – riportata da Repubblica – con l’estremista nero e trafficante di droga Piscitelli (“Diabolik”) assassinato cinque anni fa. Una conversazione di poco tempo prima dell’omicidio, piena di insulti razzisti, tributi a terroristi neri stragisti, soddisfazione per assoluzioni di noti e pericolosi malavitosi, attacchi antisemiti a giornalisti come Gad Lerner, alla religione cattolica. Di omaggi a riti pagani ( “fascisti e nazisti sono pagani”). Una conversazione sconvolgente, con intrecci di estremismo nero e criminalità organizzata. E questo, dopo aver lavorato con simili funzioni per altri esponenti di Fratelli d’Italia, è da un anno il portavoce di un Ministro della Repubblica, che ha giurato sulla Costituzione. Non ci sono parole: solo atti da compiere, per incompatibilità assoluta con i valori contenuti nella Carta e per quelli della convivenza civile e democratica. Deve esserci un limite ai deliri neofascisti e antisemiti, anche e soprattutto per ministri e collaboratori del Governo Meloni”.
“I contenuti deliranti delle sue chat contengono, tra l’altro, elementi degni dell’attenzione dei magistrati”
Anche il senatore dem e tesoriere del partito, Michele Fina, sostiene che “il portavoce del ministro Lollobrigida, Paolo Signorelli, si deve dimettere, su ciò non vi è dubbio. I contenuti deliranti delle sue chat contengono, tra l’altro, elementi degni dell’attenzione dei magistrati. Ma ciò che più colpisce è quanto sia profondo e radicato il virus del fascismo in Fdi, in moltissimi suoi esponenti di punta. Ieri stigmatizzavamo l’emissione di un francobollo celebrativo per un repubblichino, oggi abbiamo l’ennesima prova del fatto che la fiamma arde in Fdi in piena continuità con il movimento sociale. Alla luce di ciò che stiamo vivendo è chiaro che il premierato non risponde all’esigenza di rendere il Paese più agile ma di consegnare il potere ad un uomo o donna forti, nella migliore tradizione degli amanti dell’autoritarismo, del fascismo in primis. Una maggioranza il cui partito portante è interessato da simili fenomeni è un problema per il Paese e per la democrazia. Un grosso problema con cui la maggioranza e soprattutto Fdi devono fare i conti”.
Per Enza Rando, responsabile Legalità della segreteria nazionale del Partito Democratico, sono “gravissime le ricostruzioni dei dialoghi tra il portavoce del Ministro Lollobrigida, Signorelli, ed il criminale Piacitelli, noto come Diabolik, ucciso cinque anni fa. Frasi violente, esaltazione del fascismo e del nazismo, affermazioni antisemite contro il giornalista Lerner. Non si possono chiudere gli occhi davanti a parole che intrecciano malavita ed estremismo neofascista. Un episodio che dovrebbe avere come esito il passo indietro del portavoce del Ministro fedelissimo di Giorgia Meloni. Davvero Lollobrigida non ha nulla da dire?”.
“Le frasi rese note oggi del portavoce del Ministro Lollobrigida Paolo Signorelli, pronunciate chattando con il conclamato malavitoso Fabrizio Piscitelli detto Diabolik, grondano odio antisemita da tutti i pori. Sono indecenti, e rivoltanti. Gli stessi aggettivi vanno utilizzati per la decisione di dedicare un francobollo commemorativo, in circolazione da questa mattina, a Italo Foschi, uno tra i più truci esponenti dello squadrismo romano, organizzatore seriale di pestaggi e bastonature, e in seguito, durante la Repubblica Sociale per cui svolse alti incarichi, persecutore di ebrei. Sono passate oltre 24 ore dalla denuncia di questa delirante scelta, che è politica più che filatelica, e non un esponente del governo ha fatto quello che serviva: chiedere scusa per questo basso uso delle istituzioni e annunciare la sospensione immediata della distribuzione del francobollo-vergogna”, dichiarano in una nota i senatori del Pd Dario Parrini e Francesco Verducci.
“Finalmente abbiamo capito come sono stati spesi i due milioni di euro per lo staff che Giorgia Meloni ha regalato al cognato Lollobrigida mentre la sanità veniva tagliata e il salario minimo cancellato: per assumere profumatamente gli amici e reclutare l’ultra destra fascista romana; quella quindi legata a doppio filo alla malavita, all’eversione, al terrorismo, all’antisemitismo. Questo non è spoil sistem ma contaminazione fascista delle istituzioni”, sottolinea il deputato Pd e segretario Dem della Toscana Emiliano Fossi.