Roma, 4 giu. (askanews) – Maxi operazione dei carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Roma, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura Capitolina tra le province di Roma, Napoli, Foggia e Viterbo: disposte 28 misure cautelari (11 in carcere, 16 arresti domiciliari e un obbligo di firma) con le accuse, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, tentata rapina in concorso, tentata estorsione in concorso, ricettazione e possesso illegale di armi, procurata inosservanza di pena e favoreggiamento personale.Tra gli arrestati c’è anche Marcello (detto “Marcellone”) Colafigli, 70 anni, tra i promotori storici della “Banda della Magliana”. Gravato da più ergastoli, era stato condannato, tra l’altro, per il sequestro e l’omicidio del duca Massimo Grazioli Lante della Rovere (considerata l’azione con cui la Banda ha iniziato la propria attività criminale) e l’omicidio, come mandante, di Enrico De Pedis.Le indagini hanno permesso di raccogliere gravi elementi indiziari su un gruppo criminale, con base logistica a Roma, operativo nell’area della Magliana e sul litorale laziale, capeggiato da Colafigli. Secondo gli inquirenti, l’ex componente della Banda, nonostante in regime di semilibertà, era riuscito a pianificare cessioni e acquisti di ingenti quantitativi di stupefacenti dall’estero (Spagna e Colombia), mantenendo rapporti con esponenti della ‘ndrangheta, della camorra, della mafia foggiana e con albanesi inseriti in un cartello narcos sudamericano.
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