Da un lato, la disponibilità a riavviare i negoziati di pace espressa da Vladimir Putin; dall’altro, il silenzio dei leader dell’Occidente e di Volodymyr Zelensky che sembrano decisi a continuare le ostilità. A distanza di ventotto mesi dall’invasione dell’Ucraina, il conflitto ostaggio di uno stallo diplomatico che non fa che prolungare i combattimenti e le morti civili. Del resto, l’esercito di Kiev, dopo mesi di blocco delle forniture militari occidentali, sta faticando non poco a contenere l’avanzata di Mosca che, come raccontato dal ministro della Difesa russo Andrei Belousov, ha conquistato anche il piccolo centro abitato di Umanske, nella regione di Donetsk.
Per quanto si tratti di un paese di modestissime dimensioni, l’insediamento finito in mano al Cremlino è considerato strategico in ottica di ulteriori avanzate. Che questo sia l’andazzo, lo si capisce dal fatto che Belousov ha fatto sapere che “continuano i progressi delle forze russe”, con la cattura, quest’anno, “di 880 chilometri quadrati di territori”. Attacchi che stanno martellando soprattutto la città di Kharkiv, al confine con la Russia, dove ieri una persona è morta e altre due sono rimaste ferite in un massiccio attacco missilistico, come riferito dal capo dell’amministrazione militare locale, Oleh Syniehubov.
Non va meglio neanche nella regione di Sumy, dove sono state prese di mira dall’artiglieria di Moscaben dieci comunità.
Sull’Ucraina Putin è disposto a negoziare mentre l’Occidente no e si prepara a far cadere anche il tabù degli F-16 che potranno colpire in Russia
Così, mentre crescono le difficoltà difensive dell’Ucraina, l’Occidente sembra sempre più deciso ad aumentare il proprio supporto a Zelensky in quella che appare come un’escalation decisa a tavolino. Infatti, dopo il via libera all’uso di armi occidentali per colpire in Russia e le discussioni sull’invio di addestratori a Kiev, in queste ore a fare rumore è il via libera dei Paesi Bassi, annunciato dal ministro della Difesa Kaisa Ollongren, all’uso dei 24 caccia F-16 donati dall’Olanda all’Ucraina per colpire obiettivi militari sul territorio della Russia. “Non ci sono restrizioni in stile belga. Applichiamo lo stesso principio che applichiamo ad ogni altra fornitura di forze e mezzi, vale a dire: non appena li consegniamo all’Ucraina, possono usarli”, ha detto Ollongren.
Mosca minaccia gli Stati Uniti e l’Ucraina
Di pari passo con questa nuova sfida a Putin, in queste ore si rincorrono anche le indiscrezioni secondo cui il presidente americano, Joe Biden, starebbe valutando di concedere all’Ucraina il permesso per colpire in Russia anche con le armi a medio e lunga gittata. Un rumor che ha fatto infuriare il Cremlino, con il vice ministro degli Esteri, Serghei Ryabkov, che ha messo in guardia gli Stati Uniti da errori di calcolo che potrebbero avere “conseguenze fatali”, spiegando che “per qualche ragione sconosciuta, gli USA sottovalutano la serietà della risposta che potrebbero ricevere”, aggiungendo che “l’atteggiamento degli americani è il più irresponsabile possibile. Hanno dato carta bianca a Kiev per ogni crimine, e non stanno facendo niente per fermare le pericolose azioni provocatorie dei loro servitori. Ma per gli Stati Uniti ci sarà sicuramente un prezzo da pagare”.
Poi, allargando alle belligeranti dichiarazioni di gran parte dei leader che supportano Zelensky, ha aggiunto: “Abbiamo capito che i Paesi occidentali stanno operando per un’escalation. Da parte nostra adotteremo tutte le misure necessarie per neutralizzare le minacce associate con questa escalation”. Insomma, un clima infuocato dove, con la diplomazia ancora latitante, cresce il rischio che la situazione sfugga di mano.