La premier si è presentata a De Luca dicendo “Sono la str… della Meloni”. Ma come si è permessa? È una screanzata, non ha il senso delle istituzioni.
Iole Martucci
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Gentile lettrice, mi costa molto spezzare mezza lancia a favore della Meloni, ma non posso fare altrimenti. Dico “mezza”, perché trovo che entrambi abbiano la loro metà di torto. De Luca aveva rivolto un insulto bello e buono alla premier, “str…”, che non so se sia stato maschilista o meno, ma certamente ha mancato di grazia sul piano umano e su quello istituzionale. Da parte sua la Meloni ha sbagliato nello sfoderare l’aggressività che è solita manifestare coi sottoposti, tipico tratto di chi è forte coi deboli e debole coi forti. Dubito che con Biden avrebbe esibito quell’insolente livore: piuttosto si sarebbe fatta tutta dolce, con sorrisetti e moine. Insomma, mi pare che l’uno sia stato un villano e l’altra un’arrogante. A mio parere le persone di valore non sono mai arroganti. L’incontro-scontro tra De Luca e Meloni mi ha riportato alla mente quello tra due grandi personaggi della letteratura, Umberto Eco e Salman Rushdie. All’uscita di un romanzo di Eco, lo scrittore anglo-indiano pubblicò una recensione sul Times in cui definiva il libro di Eco “bull-shit”, una str…ata. Qualche tempo più tardi entrambi gli scrittori parteciparono a un evento letterario. Non si erano mai visti di persona. Eco andò verso Rushdie e stringendogli la mano con un sorriso gli disse: “Piacere, io sono il bull-shitter”. Rushdie arrossì e si scusò di aver usato quel termine. Fu una lezione di classe. Proprio la cosa che è mancata a De Luca e a Meloni.
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