Alla Buchmesse, la fiera dell’editoria mondiale a Francoforte, dove a ottobre l’Italia sarà il Paese ospite, un autore internazionale come Roberto Saviano non viene invitato perché si è preferito “dare voce a chi finora non l’ha avuta”. Questa è la spiegazione data da Mauro Mazza, commissario straordinario del governo per la Buchmesse.
Roberto Saviano non sarà invitato alla Buchmesse di Francoforte perché si è preferito “dare voce a chi finora non l’ha avuta”
Come scrive lo scrittore Paolo Giordano “Saviano è diventato una cartina al tornasole di certi criteri politici di inclusione ed esclusione inaccettabili nella cultura”. All’invito del governo aveva declinato già da tempo Antonio Scurati, annusando l’aria che tira. Paolo Giordano e Alessandro Piperno hanno fatto sapere di “avere altri impegni”. Franco Buffoni ha annunciato pubblicamente che non andrà. Saviano ha spiegato che quelle del governo sono “banali scuse”: “servono a velare malamente il messaggio, del resto chiaro: fate i bravi e sarete parte della banda”, ha detto in un’intervista a La Stampa.
Duro anche Sandro Veronesi che ha motivato così la sua rinuncia: “Le ragioni balorde e ridicole con cui il Commissario Mazza ha giustificato l’esclusione di Roberto Saviano – dice – non mi permettono di accettare l’invito che ho ricevuto. Continua questa pratica di ingerenza del Presidente del Consiglio e dei suoi più fidati collaboratori, accompagnata da ‘putiniana ipocrisia’, su decisioni che non devono seguire logiche politiche”. Il direttore della Buchmesse ha dovuto spiegare che la fiera “è sinonimo di libertà di parola e di diversità di opinioni e prospettive”. Si è detto felice che Saviano sia ospite del suo editore tedesco. Sempre a proposito della credibilità internazionale di questo governo.