Dopo le dichiarazioni di Jens Stoltenberg sulla necessità di aumentare gli aiuti occidentali all’Ucraina e quelle di Emmanuel Macron sul possibile invio di militari francesi a difesa di Kiev, la Polonia ha fatto sapere di non escludere a priori l’ipotesi di inviare proprie truppe in aiuto di Voodymyr Zelensky. A confermarlo, in un’intervista a Repubblica e al consorzio Lena, è il ministro degli Esteri di Varsavia, Radoslaw Sikorski, che si è detto preoccupato per la guerra in Ucraina.
“Non dovremmo escluderlo. Dovremmo lasciare Vladimir Putin col fiato sospeso sulle nostre intenzioni”, sottolinea il capo della diplomazia polacco. “I russi operano ovunque”, precisa Sikorski. “In Spagna, hanno trasferito soldi ai separatisti. Di recente un giudice polacco è scappato in Bielorussia e pensiamo che sia una defezione pilotata da Mosca. Putin ha inviato squadre di sicari in Germania e in Gran Bretagna. Dovremmo imparare a vaccinare il nostro sistema politico, le nostre istituzioni e la nostra opinione pubblica contro la manipolazione russa. Putin è in guerra con noi dal 2011. Dobbiamo capire che la sfida è questa. E affrontarla”.
La guerra in Ucraina corre spedita verso l’escalation, la Polonia apre all’invio di militari a difesa di Kiev
Ora Putin sta anche avviando delle esercitazioni militari nucleari al confine con la Bielorussia. “Putin ha potenziato i missili nucleari e ha modernizzato il suo deposito di testate nucleari nell’exclave di Kaliningrad già negli anni scorsi”, commenta Sikorski. “Può annientarci con le bombe atomiche miriadi di volte. Ma è l’ultima carta che può giocarsi. L’esercito russo non è attrezzato per combattere in un ambiente contaminato. La minaccia di usare le armi nucleari ha una serie di implicazioni complicate e non dovremmo tormentarci dinanzi a questa minaccia” ha concluso Sikorski.