Stoltenberg dice che all’Ucraina dovrebbe essere concesso di colpire la Russia in profondità con le armi occidentali. Ma è pazzo? Ha in mente di scatenare la guerra mondiale? Meno male che la Meloni è contraria.
Adele Iannini
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Gentile lettrice, Stoltenberg non può avere alcunché in mente perché non ha un pensiero autonomo: è lo strumento del ventriloquo chiamato Usa. Lui apre la bocca e Washington emette la voce. Quello che lei ha udito è il piano degli Usa, che vogliono guerra a oltranza per sfinire la Russia. Ciò avrebbe successo se Putin accettasse di farsi salassare, ma non lo farà. È prudente – finora ha sempre adottato mosse simmetriche e contrarie a quelle dell’avversario, evitando per esempio di radere al suolo Kiev come Israele ha fatto con Gaza – ma sa che nello scontro prolungato la Russia morirebbe dissanguata (come anche gli europei, ma agli Usa non interessa). Pur resiliente, Mosca non ha mezzi infiniti per sostenere una guerra protratta per anni contro i 30-40 paesi più ricchi del mondo. Pertanto, se la Russia fosse colpita in profondità, Putin non potrebbe far altro che alzare la posta in gioco. Come? Immagino con le atomiche sull’Ucraina, il che farebbe cessare la guerra per esaurimento della manovalanza autoctona di cui si serve la Nato. E se la Nato insistesse con truppe proprie, allora sarebbe l’Apocalisse. Quanto alla Meloni, non è stupida: sa che il piano viene da Washington, non da Stoltenberg, ma finge di avere autonomia. La finzione durerà, per un calcolo elettorale, fino al voto europeo, poi la signora tornerà ad appiattirsi come al solito ai piedi degli Usa: garantito.
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