Un’altra strage a Gaza. La Mezzaluna Rossa palestinese ha comunicato che un attacco aereo israeliano ha ucciso e ferito un “gran numero” di persone in un’area umanitaria vicino alla città di Rafah, nell’estremo sud di Gaza.
Gli equipaggi delle ambulanze della Mezzaluna Rossa palestinese, fa sapere la stessa organizzazione, “stanno trasportando un gran numero di martiri e feriti dopo che l’occupazione ha preso di mira le tende degli sfollati vicino al quartier generale delle Nazioni Uniti a Nord-Ovest di Rafah”.
Almeno 40 morti nel raid israeliano su un’area umanitaria a Rafah
Il luogo colpito, è stato sottolineato ancora, “è stato designato dall’occupazione israeliana come area umanitaria”. Secondo l’ufficio stampa del governo di Hamas a Gaza sono almeno 30 i morti a causa del bombardamento israeliano di un campo profughi. Per l’agenzia Wafa, invece, i morti sono almeno 40.
L’attacco è stato confermato anche dall’Idf israeliana, affermando che “i dettagli sono in fase di verifica”. L’attacco israeliano è arrivato pochissimi giorni dopo l’ordine della Corte internazionale di giustizia di fermare qualsiasi operazione militare contro la popolazione. Ma il bombardamento notturno ha colpito una città in cui si sono rifugiati 700mila sfollati. A essere colpite anche le tende dei profughi.
Secondo le forze israeliane, però, l’attacco avrebbe colpito un compound di Hamas, uccidendo due comandanti. Non soffermandosi però sulle decine di morti e feriti, tra cui diversi donne e bambini, tra i civili.
Hamas, invece, dopo 4 mesi è tornata a lanciare una raffica di razzi su Tel Aviv. Gli attacchi israeliani a Rafah sono invece arrivati nel giorno in cui l’Egitto ha riaperto il valico di Rafah, da cui dopo 20 giorni sono tornati a entrare i camion di aiuti umanitari.
Da martedì sono attesi al Cairo nuovi negoziati, con la ripresa delle trattative che dopo l’attacco è però in salita. Si tratta su una possibile tregua e sul rilascio di oltre 120 ostaggi israeliani prigionieri a Gaza.