Fortunatamente Aldo
Sempre lui. Il ministro all’Agricoltura e al Made in Italy Francesco Lollobrigida parlando di terrorismo dice letteralmente: “L’episodio di Aldo Moro che fortunatamente con il suo sacrificio creò un’allarme tale che ci permise di sconfiggere il terrorismo”. Fortunatamente. L’avverbio fa il paio con il “per fortuna” che aveva usato parlando della siccità al Sud. Ormai il ministro e cognato d’Italia sforna una gaffe dopo l’altra ed è difficile stargli dietro. Nascerà un nuovo genere letterario, il lollobrigidesimo, ovvero il talento di dirle tutte sbagliate.
La Salvineide
Il vice presidente del Consiglio e ministro Matteo Salvini da sempre è pronto ad occuparsi di qualsiasi professore e professoressa, anche del più remoto paese di provincia, perché ripete da anni che “la politica non deve entrare nelle scuole”. Parlando a degli studenti li invita a comprare una o due copie del suo libro “per poi metterlo in mano a una prof. che non la pensa come voi”. Forte questa maggioranza di governo. A questo punto conviene togliere dal programma scolastico i dinosauri e fare un’ora alla settimana sui libri di Salvini.
Matteo & Gesù
Preso dalla foga della campagna elettorale il leader della Lega Matteo Salvini ha pubblicato sui suoi social una card che mostra un Gesù incinta creato con l’intelligenza artificiale e di fianco una famiglia “tradizionale” (come la chiamano loro) sorridente e in posa. Poiché nessun partito e nessun candidato ha mai parlato di voler scrivere una legge perché Gesù (o qualsiasi altro) abbia il diritto alla gravidanza viene da pensare che i veri fantasmi siano tutti nella testa dei creativi della Lega.
Onlyfans club
Enrico Randi, candidato sindaco a Lugo, propone di istituire “il primo festival OnlyFans al mondo” per “liberare la libertà di espressione individuale”. OnlyFans, per chi non lo sapesse, è il sito che consente di abbonarsi per vedere le grazie e le gesta erotiche dei propri idoli. Solo che Randi era appoggiato dal partito ultra cattolico il Popolo della famiglia che non l’ha presa benissimo e così si è ritrovato con un alleato in meno. Gratis.
Lotito al Var
Il presidente della Lazio nonché senatore di Forza Italia Claudio Lotito si è appisolato durante l’audizione in Senato tra i vertici della Serie A e il governo sulla situazione del calcio italiano, che dovrebbe essere un tema che gli sta particolarmente a cuore. Viene ridestato dal sonno dal presidente del Napoli Aurelio De Laurentis che lo richiama alla veglia. Lotito nega, anzi con un cenno dice di essere impegnato ad ascoltare. Episodio da Var.
Euro (trash) jingle
Forse abbiamo già un vincitore. Il parlamentare europeo uscente e ricandidato Angelo Ciocca (Lega) ha pubblicato sui suoi social un video in cui quattro ragazze cantano e ballano su un improbabile jingle: “Scrivi un nome per cambiare, scrivi Ciocca e vota Lega, l’Europa è da svegliare, basta insetti da mangiare”. Simone Alliva su L’Espresso ricorda quando Ciocca “arrivò a Lampedusa per fare un viaggio dimostrativo all’incontrario. Affittò il peschereccio Il Pirata e con tre sodali puntò le coste tunisine. Dopo 11 miglia incominciò a vomitare. Finì in ospedale il giorno stesso della partenza”. È solo la prima di una serie di gaffe che l’europarlamentare leghista ha collezionato in carriera. Ora Ciocca si butta sui balletti trash e viene difeso strenuamente dal compagno di partito Borghi che dice: “Ecco qui il numero uno. Angelo Ciocca. 450mila visualizzazioni solo qui su X. So cosa pensate ma non è così, alle europee 2014 prese 22mila preferenze (io 13mila) e in quelle del 2019 ne prese 90mila (Occhio che la musichetta dà dipendenza)”. Insomma, sono felici di dirci che con i loro elettori il trash funziona?
Mucche e carni in scatola
Sempre lui, Francesco Lollobrigida. Si fa fotografare mentre conversa amichevolmente con un bovino e scrive: “Un modo per verificare il benessere animale in una azienda agricola è ‘chiederlo’ direttamente a loro. Se si avvicinano all’uomo senza timore significa che lo considerano un loro amico”. Chissà se parla anche con la carne in scatola.