Che il conduttore di Report, Sigfrido Ranucci, sia un giornalista scomodo nella Rai dell’era Meloni è cosa nota. Questa volta la maggioranza accusa il giornalista di aver mentito in merito alle risposte ricevute dal ministero dei Trasporti sull’inchiesta sulle Olimpiadi Milano-Cortina andata in onda domenica scorsa. Mentre la Rai con la sua presidente fa retromarcia sul caso Scurati, spiegando che “ci sono state anomalie ma non censure”.
La querelle sull’ultimo caso Report
“La vicenda di Ranucci è una vicenda all’interno del programma. Sarà cura dei responsabili editoriali ricostruire cosa è successo e sicuramente si potrà valutare un internal audit che può essere richiesto sia da me che dall’amministratore delegato”, ha detto la presidente della Rai, Marinella Soldi, in Commissione di Vigilanza.
“Contrariamente a quanto sostenuto durante la puntata di Report da Sigfrido Ranucci, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha risposto alle domande della trasmissione di Rai 3 a proposito delle Olimpiadi Milano-Cortina. Per la precisione, Report ha scritto il 10 maggio ricevendo risposta dall’ufficio stampa martedì 14 maggio alle ore 18,37”, ha reso noto lo stesso ufficio stampa del Mit.
Che ha allegato quanto inviato alla trasmissione e specificando che gli stessi dati sono disponibili anche sul web. “Sorprende che eccellenti giornalisti d’inchiesta della tv pubblica non siano stati in grado né di controllare la casella di posta elettronica né di cliccare” sul link, ha affermato il ministero.
La replica di Ranucci
Ma in un lungo e articolato post su Facebook, Ranucci spiega che è Report ad aver “sbugiardato” la Lega e il Mit. La prima richiesta di intervista all’ad di Simico, Fabio Massimo Saldini, risale al 26 marzo alle ore 11.42. A questa richiesta sono seguite due lunghe telefonate con l’ufficio stampa che “ci ha spiegato che loro non dovevano rendere conto a noi del cronoprogramma di tutte le opere olimpiche in quanto il loro dovere era quello di rendere conto al ministero delle Infrastrutture”.
“A questa mail non è stata data nessuna risposta ufficiale. Abbiamo, quindi, scritto – ricostruisce Ranucci – una seconda richiesta il 29 aprile alle ore 11.33. In questo caso l’ufficio stampa di Simico ci ha inviato una risposta il 30 aprile, in cui ci ha rinviato al decreto dell’8 settembre 2023, con cui è stato approvato il piano delle opere olimpiche. Il suddetto piano già in nostro possesso indica l’elenco delle opere e il relativo finanziamento, ma non il cronoprogramma esatto dei singoli interventi”.
Di fatto hanno giustificato il mancato invio del cronoprogramma, in quanto il loro dovere è quello di renderne conto agli enti preposti. Al Ministero delle Infrastrutture, scrive ancora il conduttore di Report, “abbiamo scritto una prima volta il 29 marzo, non hanno risposto. Abbiamo scritto di nuovo il 29 aprile e lo stesso giorno il Mit ci ha risposto dicendo che non potevano soddisfare la nostra richiesta”.
“Abbiamo, quindi, inviato una terza richiesta il 10 maggio per chiedere nuovamente il cronoprogramma delle opere, dopo che era stata già rifiutata la richiesta d’intervista al ministro Matteo Salvini. Facendo una ricerca in tutte le mail ricevute dalla nostra redazione, non risulta una risposta del Mit a questa nostra ulteriore richiesta. Sarà nostra premura fare una ulteriore ricerca con il centro assistenza della Rai. Il 13 e 14 maggio abbiamo, invece, continuato ad avere una corrispondenza con l’ufficio stampa di Simico, a cui abbiamo chiesto dei chiarimenti sul bando per la cabinovia di Livigno”.
La corrispondenza con Simico
“Con una mail inviata il 14 maggio alla nostra redazione hanno specificato che: ‘Il contributo pubblico per ciascuno intervento del Piano complessivo delle opere olimpiche Milano Cortina 2026 è indicato nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 8 settembre 2023. Il testo del DPCM è pubblicato sul sito web del Governo e sul sito web di SIMICO. L’intervento su cui chiedete informazioni è indicato nell’Allegato 1 del DPCM e identificato con il codice A22.0’. Anche in questo caso si fa riferimento solo al decreto dell’8 settembre 2023 e non al cronoprogramma delle opere”.
Il 15 maggio Simico “ci ha nuovamente scritto rinviandoci di nuovo ai due DPCM con i piani delle opere olimpiche, anche questi privi del cronoprogramma”. Solo il 18 maggio, a poche ore dalla messa in onda, “l’ufficio stampa di Simico ci ha inviato il link con il cronoprogramma delle opere. Per non dare il tempo di visionarlo e commentarlo. Ma la sola pubblicazione è un successo di Report. Il pubblico giudicherà chi mente”, chiosa Ranucci.
Duro il commento dell’Usigrai: “Ora è chiaro, il problema della maggioranza della Vigilanza Rai e dei vertici dell’azienda è quello di silenziare le voci fuori dal coro. La giravolta della presidente Soldi ha chiarito che Report e caso Scurati sono le spine nel fianco di chi pensa di controllare la Rai colpendo i dipendenti sgraditi e piegando la commissione di indirizzo ai voleri di questa o quella parte politica”.