Da un lato le conquiste territoriali registrate sul campo di battaglia in Ucraina, dall’altro quelle che la Russia vorrebbe portare a casa con un decreto governativo. Come riferisce
il sito del Moscow Times, le autorità di Mosca hanno deciso unilateralmente di modificare i confini marittimi del Paese guidato da Vladimir Putin con la Lituania e la Finlandia nel Mar Baltico.
Il quotidiano di informazione, a riprova delle sue rivelazioni, ha pubblicato il progetto di decreto governativo del Cremlino. L’atto è stato redatto dal Ministero della Difesa russo, guidato da Serghei Lavrov, e sostanzialmente propone di approvare un elenco di coordinate geografiche che definiscono la larghezza della costa continentale, del mare territoriale russo e delle isole del Baltico che altereranno il confine nella regione-exclave occidentale di Kaliningrad.
La Russia vuole modificare i confini nel Mar Baltico con la Lituania e la Finlandia, Putin prepara un decreto e manda in fibrillazione l’Occidente
“L’approvazione del progetto stabilirà un sistema di linee di base diritte mancante sulla parte meridionale delle isole russe nell’est del Golfo di Finlandia vicino a Baltiysk e Zelenogradsk, e ne consentirà l’utilizzo come acque interne”, si legge nel documento. “Ciò modificherà il confine marittimo dello Stato russo, a causa di un cambiamento nei confini esterni del mare territoriale”.
Stando a quanto trapela, il progetto di decreto sostiene che le precedenti coordinate geografiche sarebbero state registrate sulla base di mappe di navigazione marina che si basavano su ricerche del XX secolo, ma queste “non corrispondono pienamente alla situazione geografica attuale” e quindi “non consentono di determinare il confine esterno delle acque interne” della Russia.
Le provocazioni dello zar
Un progetto di decreto che sta facendo infuriare l’intera Unione europea che non intende accettare le eventuali modifiche che verranno approvate dal Cremlino. Quel che è certo è che questa è solo l’ultima mossa con cui la Russia sfida l’Occidente. Infatti, soltanto ieri e al culmine di quelle che Mosca ha definito come “una serie di provocazioni degli alleati dell’Ucraina”, il Cremlino ha dato il via a una serie di esercitazioni nucleari al confine con l’ex repubblica sovietica guidata da Volodymyr Zelensky.