C’è anche il nome del candidato sindaco del centrodestra a Sassari, attuale rettore dell’Università della stessa città, Gavino Mariotti, tra le 34 persone per le quali mercoledì sera la Dda di Cagliari ha chiuso le indagini per l’inchiesta “Monte Nuovo” sulla mafia in Sardegna. La prima del genere nell’isola.
Tra gli indagati, l’ex assessora regionale all’Agricoltura Gabriella Murgia, l’ex primario Tomaso Cocco e l’attuale direttore generale del ministero del Lavoro, Massimo Temussi. Gli indagati avrebbero commesso, a vario titolo, “una serie indeterminata di delitti di peculato, abuso d’ufficio, corruzione di pubblici ufficiali, detenzione e spaccio di droga”, avvalendosi della “forza di intimidazione” e della “condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva”, avrebbero favorito “la latitanza di affiliati” e assicurato “protezione ad appartenenti alle istituzioni pubbliche, imprenditori o professionisti”. Il pm Emanuele Secci ha confermato le contestazioni dell’associazione mafiosa e di quella segreta, nonostante il Tribunale del Riesame le avesse escluse.
Mariotti piange, si dispera, ma non si ritira
La sorpresa è l’inclusione di Mariotti, il cui nome ricorreva nell’ordinanza di custodia cautelare dello scorso settembre, ma non risultava indagato. “Dalla magistratura non ho ricevuto ancora nessuna notifica, nessun atto. Mi sono confrontato con i vertici dei partiti che mi sostengono, a livello romano, e tutti mi hanno impedito di dimettermi e mi hanno chiesto di proseguire con la mia candidatura. Io, con il cuore a pezzi, proverò a farlo”, ha detto ieri Mariotti in una conferenza stampa. “Il momento è difficilissimo. Nella mia vita mai ho approfittato di nessuna posizione. Non so di cosa sono accusato”, ha detto in lacrime.
“Con responsabilità e con il cuore a pezzi proverò ad andare avanti con la candidatura”, ha poi concluso. Mariotti è un nome assai vicino all’ex presidente Christian Solinas, tanto che a sostenerne la candidatura è anche il Psd’Az, presieduto dall’ex governatore. Inoltre, con Mariotti Rettore, l’ateneo ha ricevuto ingenti finanziamenti. Talmente tanti che alcuni sono stati anche impugnati dal Governo centrale.