Blitz di Ultima Generazione: imbrattate vetrine in via Condotti

Roma, 16 mag. (askanews) – Nuovo blitz degli attivisti di Ultima Gerenazione, questa volta sono entrati in azione in via Condotti, a Roma, dove 17 componenti del movimento hanno imbrattato con vernice arancione le vetrine di negozi di lussi come Yves Saint-Laurent, Luis Vuitton, Bulgari, Prada, Gucci e Giorgio Armani. Sono anche stati esposti striscioni con la scritta “1 ottobre GIUSTIZIA Piazza del Popolo” e “Fondo Riparazione”. La protesta è stato interrotta dall’arrivo delle forze dell’ordine che portato in commissariato i protagonisti del blitz.Secondo Ultima Generazione “i negozi di Giorgio Armani, Yves Saint-Laurent, Bulgari, Prada, Gucci e Giorgio Armani sono simbolo di uno stile di vita totalmente insostenibile” e “scandaloso davanti al divario economico in Italia”. Obiettivo dell’azione di disobbedienza civil è denunciare “la complicità delle multinazionali del lusso e il governo nel sostenere un modello economico che permette ad una fetta minuscola della popolazione di accumulare vergognose ricchezze e di abusare selvaggiamente delle risorse planetarie. Inoltre, la cultura del lusso, attraverso la sua pubblicità, è responsabile di alimentare una società malata, dove il valore individuale è distorto dall’accumulo di beni materiali e dal prestigio sociale, anziché dai principi di giustizia, solidarietà e gratitudine”.Ultima Generazione ricorda che “l’anno scorso sono morte 62 mila persone per il caldo in Europa” per effetto della crisi climiatica. Perciò “abbiamo bisogno di un piano di adattamento che sia in linea con la reale emergenza che sta affrontando il nostro paese”. Da qui la richiesta “di un Fondo Riparazione preventivo, permanente e partecipato da prevedere annualmente nel bilancio dello Stato” da finanziaare “attraverso l’eliminazione dei Sussidi Ambientalmente Dannosi (Sad), la tassazioni degli extra-profitti delle compagnie fossili, il taglio di stipendi premi e benefit ai loro manager, delle enormi spese della politica e delle sempre più ingenti spese militari”.