Il decreto Superbonus, su cui il governo ha posto la fiducia al Senato, è passato con il voto a favore di tutti i gruppi di maggioranza. La fiducia è stata approvata con 101 sì espressi da FdI, Lega, Fi e Nm. Forza Italia che in Commissione finanze si era astenuta sull’emendamento del governo e sul voto al mandato al relatore è stata assente, in Aula ha votato a favore.
Il decreto Superbonus, su cui il governo ha posto la fiducia, è passato al Senato con il voto a favore di tutti i gruppi di maggioranza
Le divisioni in Commissione si sono ricomposte sul voto di fiducia. Anche le opposizioni in Aula hanno votato tutte contro la fiducia posta sul decreto, mentre in Commissione finanze Italia Viva aveva votato a favore dell’emendamento del governo. I voti contrari sono stati 64.
Tajani: “Sul Superbonus continuiamo ad avere molte perplessità”
“Sul Superbonus continuiamo ad avere molte perplessità e siamo contro qualsiasi ipotesi di legge retroattiva, in qualsiasi settore.E’ una questione di principio. Non rinunciamo alla difesa dei nostri principi.Detto questo, per un emendamento che non condividiamo non viene assolutamente meno la fiducia nel governo. Abbiamo votato e lo faremo sempre la fiducia a questo governo di cui siamo parte protagonista ma continueremo sempre a dire quello che pensiamo con grande trasparenza e lealtà” ha commentato il segretario di Forza Italia, vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani.
“Il ministro Giorgetti è nuovamente assente in aula. Ogni volta che è in esame un provvedimento economico e si interviene sul Superbonus, Giorgetti non è in aula. Eppure è al Governo dal 2021, da oltre tre anni. Le previsioni del ministro sono state tutte errate, tutte sbagliate: quella sul Superbonus, quella sulla crescita, quella sul deficit del 2023, quest’ultimo un errore di previsione madornale, di circa 50 miliardi, una cifra record”. Ha detto il senatore e vicepresidente del M5S, Mario Turco, dichiarando nell’aula di palazzo Madama il voto contrario dei pentastellati alla fiducia sul decreto Superbonus.
“Il Governo, con Giorgetti in testa, – ha aggiunto Turco – ha commesso due errori macroscopici: innanzitutto il decreto legge del febbraio 2023 che, con l’inizio della cancellazione della cessione dei crediti d’imposta, ha alimentato la corsa all’accaparramento della misura, che molti ministri e molti rappresentanti del centrodestra hanno utilizzato meglio e prima dei cittadini italiani. Poi l’errore di contabilizzazione, perché i crediti d’imposta sono stati qualificati come pagabili e questo è stato uno dei motivi dell’aumento del deficit. Tale errore è reso palese soprattutto dalla stessa cancellazione della cessione dei crediti d’imposta. Forse sarebbe stato meglio consentire la cedibilità controllata dei crediti, che peraltro doveva anche avvenire con l’introduzione della piattaforma tecnologica che lo stesso ministro aveva annunciato. Mi chiedo però che fine abbia fatto questa piattaforma tecnologica”.
M5S: “Gli errori di Giorgetti fanno aumentare il debito”
“I risultati della politica economica del Governo Meloni-Giorgetti – ha detto ancora il vicepresidente del M5S – sono ormai chiari: azzeramento della crescita, conseguente proiezione di un debito pubblico in aumento, crollo della produzione industriale per 14 mesi consecutivi su base annua, calo dei consumi e dei salari reali, record della povertà assoluta, tagli alle pensioni e alla sanità, incapacità a mettere a terra il Pnrr e, soprattutto, aumento della pressione fiscale. Grazie alle politiche del Governo Conte II, invece, numeri alla mano si è registrata una crescita del Pil record del 13,2 per cento solo nel triennio 2021-2023, il debito pubblico è sceso nel periodo in questione di ben 17,6 punti rispetto al Pil, le entrate fiscali sono aumentate di 140 miliardi grazie alla crescita”.