Le grandi opere a Genova, dove sindaco è ancora Marco Bucci, andranno avanti, nonostante lo tsunami giudiziario che ha portato il governatore Giovanni Toti ai domiciliari. A dirlo ieri il ministro Pichetto Fratin, per il quale “le gestioni commissariali continueranno. Ora stiamo facendo la valutazione giuridica nell’immediato, ma non dovrebbero esserci assolutamente problemi”.
Le opere a rischio
In ballo ci sono lo spostamento del rigassificatore Golar Tundra (per quest’opera Toti è commissario); il tunnel subportuale; lo scolmatore del Bisagno. Ma, soprattutto, c’è la nuova Diga Foranea, opera da 1,3 miliardi, il cui primo cassone dovrebbe essere posato a fine mese. Per quest’opera commissario resterà il sindaco di Genova, Bucci, ma in molti pensano che l’avvio dei lavori slitterà, anche in considerazione dei pesantissimi rilievi dell’Anac ribaditi martedì dal presidente Busìa.
Il pressing di Spinelli per il Terminal Rinfuse
E proprio il nome di Bucci (non indagato) è quello saltato fuori ieri dalle carte dell’inchiesta madre. Anche su di lui, infatti, Aldo Spinelli avrebbe fatto pressioni pur di ottenere la concessione del Terminal Rinfuse. Il problema, per Spinelli, era l’opposizione del rappresentante del Comune in seno al Comitato di Gestione, Giorgio Carozzi alla concessione per trent’anni.
Bucci si attiva
Così Spinelli contatta Bucci il quale, a sua volta, chiama Carozzi: “Allora, stammi a sentire… allora ci sono alcune cose che devono andare assolutamente bene e ti dico quali sono… in comitato”. Sulla questione della durata della concessione, si legge nelle carte, Carozzi “manifestava disponibilità per una concessione di 10 anni”, ma Bucci cercava di far capire che questo “scontentava” e che si sarebbe dovuto trovare “una via di mezzo”.
Spinelli aveva insistito, è scritto nell’atto, pure con Gianluigi Aponte (non indagato), proprietario di Msc, affinché parlasse lui “direttamente” con Bucci per far cambiare idea a Carozzi. Inoltre l’imprenditore 84enne ribadiva che “era necessario chiamasse Bucci e Toti per orientare i voti dei rappresentanti del Comune e della Regione in seno al Comitato di Gestione”. Affinché passasse la delibera erano necessari tre voti e solo il presidente del porto Paolo Emio Signorini, ora in carcere, era favorevole. Aponte, il 23 novembre, riferiva a Spinelli, di aver parlato con Bucci, “quale lo aveva rassicurato che era tutto a posto e che avrebbe dato istruzioni per trent’anni”.
Alla fine vince Spinelli
Alla fine i delegati di Comune e Regione votarono a favore. L’unico contrario fu Rino Canavese. Per l’accusa per velocizzare e approvare la pratica di rinnovo per trent’anni della concessione il Gruppo Spinelli ha versato, con 4 bonifici distinti, 40 mila euro al Comitato Toti.