Il fallimento l’ha confermato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti: la tassa sugli extraprofitti delle banche, dopo la sua riformulazione, è stata un flop completo. Come ampiamente previsto. Le banche non hanno versato neanche un euro, come consentito dalle modifiche alla norma introdotte dalla stessa maggioranza.
Eppure la speranza che il governo si decida ad affrontare le attuali sfide economiche anche tassando chi più ha guadagnato negli ultimi due anni di inflazione, con utili da record, non è stata del tutto accantonata. Non dal Movimento 5 Stelle, almeno, che prova a incalzare il governo con un presidio sotto al ministero dell’Economia nel quale chiede proprio di tassare gli extraprofitti degli istituti bancari per aiutare chi non riesce a pagare le rate dei mutui.
Il presidio davanti al Mef per chiedere la tassa sugli extraprofitti delle banche
Al presidio partecipa anche il leader pentastellato, Giuseppe Conte, deluso per l’assenza di Giorgetti che era a Bruxelles per “discutere su Ita-Lufthansa ma anche lì non sta portando a casa nulla. Giorgetti ti farai valere almeno una volta o no?”. Cosa è successo sulla tassa sugli extraprofitti lo ricorda proprio il presidente dei 5 Stelle: “Il governo aveva fatto finta di convincersi sulla tassa, ma se la sono subito rimangiata, una cosa vergognosa. La situazione di famiglie e imprese peggiora e il governo non fa nulla”. Per Conte questo “è un governo incapace che si inginocchia al potere, in questo caso dei banchieri. Ma noi non ci arrendiamo e dobbiamo mettere questo governo con le spalle al muro delle loro responsabilità e alla fine la spunteremo”.
La proposta di legge
L’ammissione di Giorgetti degli scorsi giorni è quella di un fallimento completo di fronte a utili record per le banche: parliamo di oltre 28 miliardi di euro nel solo 2023. Gli istituti, grazie al margine di interesse favorevole, hanno ottenuto risultati da record mentre i salari sono fermi e il governo continua a non sapere dove prendere i soldi per prorogare il taglio del cuneo fiscale o per altre misure a favore delle famiglie.
Motivo per cui, come spiega a La Notizia il capogruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera, Francesco Silvestri, i pentastellati sono arrivati al Mef per “portare la voce di chi non riesce più a sostenere un aumento delle rate dei mutui di oltre il 70% e non ne può più di vedere gli istituti di credito arricchirsi sulle proprie sofferenze”.
Silvestri ricorda come esista “una proposta di legge a mia firma che chiede di tassare gli extraprofitti bancari per aiutare chi non riesce a pagare i mutui: è ora che il governo Meloni la smetta di occuparsi unicamente degli interessi dei poteri forti”. Dimenticandosi degli altri, perché – come sottolinea Silvestri – “c’è un milione di persone che rischia di perdere casa e naviga nella disperazione. Per quel che ci riguarda è un anno che insistiamo su questo tema. Continueremo a farlo fino a che questi cittadini non avranno un aiuto”.