Se la maggioranza è a rischio la soluzione è semplice: basta cambiare le regole del gioco. Un po’ come i ragazzini che quando temono la sconfitta si portano via il pallone per non far giocare neanche gli altri. In sostanza è questo che ha fatto il governo in commissione Finanze al Senato per evitare di andare sotto sul Superbonus.
La maggioranza rischia di non avere i numeri sui sub-emendamenti che ha presentato Forza Italia, spaccando il governo, che cancellerebbero la retroattività dello spalma-crediti, ovvero le detrazioni fiscali allungate in 10 anni anche per gli interventi effettuati prima dell’entrata in vigore del decreto Superbonus.
Per evitare ogni rischio, quindi, è aumentato da 19 a 20 il numero dei componenti della commissione Finanze: il nuovo membro dovrebbe essere Salvatore Sallemi, di Fratelli d’Italia. Così il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, può avere la certezza che i sub-emendamenti non vengano approvati e il governo non vada sotto. Ma i giochi non sono ancora chiusi perché il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha annunciato in Aula che la variazione della composizione non scatta da oggi, ma solo da domani. E così la maggioranza è ancora in bilico.
Blitz al Senato sul Superbonus, la denuncia delle opposizioni
A denunciare quanto successo sono le opposizioni, che spiegano di aver ricevuto una comunicazione dal presidente del Senato. Stefano Patuanelli, del Movimento 5 Stelle, annuncia che “la maggioranza aumenterà di un componente”. Una “facoltà che si ha” quando cambiano gli equilibri, ma che va “prima comunicata all’Aula”. Insomma, quella della maggioranza è una “forzatura politica ma anche regolamentare”, come sostiene Patuanelli insieme alla senatrice del Pd, Beatrice Lorenzin.
Così i lavori slittano, perché è necessaria la comunicazione in Aula del presidente Ignazio La Russa prima di proseguire. Che è poi arrivata con il colpo di scena e l’annuncio che la variazione scatta da domani, rimettendo tutto in bilico. Anche perché intanto sul Superbonus Forza Italia non sembra voler cedere, con il leader, Antonio Tajani, che ha chiesto ai suoi di votare contro se non verrà modificato il decreto.
Slitta la sugar tax
Le aperture, invece, sono arrivate sulla sugar tax. Sembra quasi certo lo slittamento dal primo luglio del 2024 al primo gennaio del 2025, come richiesto proprio da Forza Italia, della tassa sulle bevande zuccherate. Anche Giorgetti ha confermato che il governo è al lavoro per trovare “una copertura finanziaria” per rinviare l’entrata in vigore della sugar tax. Coperture che servono per confermare il rinvio anche della plastic tax, che non entrerà in vigore prima del luglio del 2026.