E alla fine la contestata Tangenziale esterna di Milano passò nelle mani del Gruppo Gavio. Si compie così la parabola di un’altra infrastruttura inutile e costosa (pagata dal pubblico) che finisce nelle mani del privato, attratto dai possibili profitti derivanti dalla logistica. E non è una buona notizia.
E alla fine la contestata Tangenziale esterna di Milano passò nelle mani del Gruppo Gavio
In totale, nelle casse di Autostrade per l’Italia entreranno circa 140 milioni. In cambio il Gruppo ASTM otterrà le quote azionarie detenute dal Gruppo nel capitale di Tangenziale esterna (TE), nel capitale della holding Tangenziale Esterna di Milano (TEM) e delle quote di finanziamento soci detenute dal Gruppo ASPI nei confronti di TE.
L’accusa del verde Dario Balotta: “Gavio pensa al business”
Dice Dario Balotta di Europa Verde: “Il Gruppo ASTM informa, come da tempo si sapeva, che acquisirà il controllo della concessionaria autostradale TEM. Si tratta di 32 km di rete autostradale a pedaggio che costa il doppio di quello della media nazionale. Un asset autostradale che solo da poco ha cominciato a sviluppare un qualche volume di traffico significativo. Questa tratta non ha ancora assolto al compito che gli era stato dato di decongestionare la vecchia Tangenziale Est di Milano”.
Quindi spiega: “Dato l’indebitamento di Tem c’è da pensare che il business strategico guardi oltre i ricavi da traffico. Il rafforzamento della presenza del gruppo Gavio in uno dei territori più ricchi d’Italia va legato alla sempre maggiore centralità economico-politica della logistica, da qui il controllo azionario. Questa infrastruttura oggi può generare una nuova redditività localizzativa, urbanistica, di servizio logistico dentro e all’intorno del sedime aeroportuale. Intorno un susseguirsi ininterrotto di ‘hub’ logistici e centri commerciali sorti uno accanto all’altro, senza nessuna pianificazione territoriale, con i comuni che approvano continue varianti ai piani regolatori che snaturano il territorio, incassando in cambio pochi spiccioli di oneri urbanistici, che è diventato il simbolo del consumo di suolo”.
I soldi arrivano dalla grande distribuzione e dalla logistica
“La grande distribuzione e le piattaforme logistiche dell’e-commerce”, conclude Balotta, “stanno mostrando tutta la loro forza di sviluppo (non sostenibile), piegando alle proprie volontà un sistema di vendita che desertifica i centri storici e costringe alla chiusura il commercio di vicinato. E’ in questo contesto che la Tem giocherà nuove carte per l’utilizzo delle sue reti. Portali per la gestione e l’ottimizzazione dei servizi logistici, ottimizzazione degli spostamenti dei Tir, sedi d’interscambio e digitalizzazione diventeranno l’ossatura della rete autostradale del Gruppo ASTM”.
Di Marco: “Una tangenziale inutile, pagata dal pubblico e poi venduta al privato”
“Con la notizia della vendita ad ASTM si compie la triste parabola di un’opera insostenibile e il cortocircuito del sovranismo della destra di Meloni e Salvini”, commenta Nicola Di Marco, capogruppo M5s in Regione. Che prosegue: “Qualche mese fa, alla notizia di una possibile svendita, avevamo sfidato Regione a farsi carico di un’opera, rivelatasi insostenibile come abbiamo sostenuto fin dalle sue fasi progettuali, sulla quale sono state investite ingenti somme di denaro pubblico. Almeno l’opera sarebbe rimasta in mano alle istituzioni pubbliche, quindi ai cittadini che tanto hanno pagato per realizzarla. Regione ha preso atto del proprio fallimento, riconoscendo l’insostenibilità dell’opera al punto di disfarsene. Ci chiediamo, però come sia possibile che con il centro destra finisca sempre alla stessa maniera, ovvero con un’impresa privata che, dopo anni di sacrifici e sprechi di denaro pubblico, arriva ad impossessarsi di ciò che dovrebbe essere proprietà dei lombardi”.