La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen da ieri sera è in Italia ma il clima è molto cambiato rispetto alle sue visite precedenti.
La candidata al bis del Partito popolare europeo alle prossime elezioni non ha partecipato all’apertura della campagna elettorale di Forza Italia al Salone delle fontane dell’Eur, ma ha incontrato il leader azzurro, Antonio Tajani, con cui ha passato parte del pomeriggio.
Nessun incontro, invece, con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nonostante le due negli ultimi mesi avessero moltiplicato le occasioni pubbliche insieme a partire dall’alluvione in Emilia Romagna fino alle trasferte internazionali dalla Tunisia all’Egitto.
Dubbi su Ursula pure da Forza Italia
Forza Italia prova a dire che la partecipazione di von der Leyen all’evento del partito non era prevista. L’unico appuntamento confermato dalla staff è stato quello in Corso Rinascimento, di fronte al Senato, dove la candidata del Ppe ha incontrato alcuni giovani proseguendo nella sua campagna di sensibilizzazione anti-astensione in vista del voto dell’8-9 giugno.
Di sicuro non le ha riservato i soliti onori il presidente del partito Antonio Tajani, pur avendo passato con lei diverse ore. Per capire l’aria che tira tra i berlusconiani basta riascoltare le parole pronunciate nelle ultime ore dalla vicepresidente del Senato Licia Ronzulli, durante un comizio a Stradella, in provincia di Pavia: “Lo dico da orgogliosa appartenente al Ppe, Ursula Von der Leyen è ormai un cavallo zoppo”.
Una bocciatura netta: “L’appuntamento delle elezioni europee – ha aggiunto – è cruciale anche per dichiarare ufficialmente chiuso il capitolo della maggioranza Ursula”.
Meloni si smarca da von der Leyen
A che punto sia il rapporto con Giorgia Meloni e con il gruppo europeo Ecr di cui Fratelli d’italia fa parte è chiaro da settimane.
La presidente del Consiglio ha chiarito di avere collaborato con “von der Leyen per spirito istituzionale” ma che ora con le elezioni alle porte gli equilibri sono cambiati.
Fratelli d’italia vuole evitare di rimanere schiacciata dall’antieuropeismo della Lega di Salvini che si propone come unica forza della maggioranza scontenta di questa Unione Europea. Per questo, nonostante le continue avance di von der Leyen, Meloni preferisce tenere un profilo basso.
La spitzenkandidat Ppe al bivio
La spitzenkandidat dei popolari rischia di avere osato una mossa che scontenta a tutti: troppo di destra per i moderati e troppo moderata per la destra. Così ora la candidata del Ppe rischia di trovarsi in mezzo al guado.
“È più che mai importante – ha detto von der Leyen all’Ansa provando a coinvolgere Meloni – che un’ampia coalizione di forze pro-europee cooperi nel momento in cui sono in gioco i nostri interessi comuni. Lavorerò quindi con tutti coloro che sono chiaramente impegnati a favore dello Stato di diritto, dell’Unione europea e dell’Ucraina”.
Ospite della trasmissione Che tempo che fa di Fabio Fazio sul Nove, la presidente della Commissione Ue ha voluto specificare che “l’Italia è molto ben messa nell’implementazione del Pnrr” dicendosi disponibile a collaborare con tutti i partiti “pro-Ue, pro-Kiev e pro-Nato”, includendo quindi anche Fratelli d’italia.
Dubbi e riserve su Ursula
L’apertura a destra di von der Leyen nel tentativo di recuperare consensi intorno alla sua candidatura non è comunque sfuggito al candidato presidente di Commissione dei Socialist, Nicolas Schmit, che in un’intervista a La Stampa si è detto “scioccato” per le aperture a destra della candida del Ppe.
La spitzenkandidat dei popolari europei rischia di avere osato una mossa che scontenta tutti: troppo di destra per i moderati e troppo moderata per la destra. E nemmeno gli uomini forti del Ppe (di cui Tajani è stato presidente) sembrano convinti.