Salta definitivamente il contestato convegno “Israele unica democrazia del Medio Oriente”, previsto per il 7 maggio scorso e rimandato unilateralmente dalle due associazioni organizzatrici, Italia-Israele di Savona e Pro Israele di Milano, perché contrarie a tenerlo online, come chiesto dal rettore della Statale, Elio Franzini (nella foto).
Gli organizzatori: “In Statale vogliono solo Albanese e Ovadia”
Ieri le due associazioni hanno dato notizia del definitivo annullamento, puntando il dito contro Franzini, colpevole, secondo loro, di aver cancellato l’evento. “È evidente che non esiste la volontà politica di consentire lo svolgimento in presenza, all’interno dell’ateneo, di un convegno che rappresenti le ragioni e ricostruisca la storia di Israele”, hanno dichiarato, “nelle università italiane dettano legge i violenti, i facinorosi, gli estremisti che hanno impedito di parlare a Maurizio Molinari e David Parenzo, mentre a Milano c’è spazio solo per la propaganda di Francesca Albanese e Moni Ovadia”.
Il rettore non aveva mai chiesto la cancellazione del convegno su Israele
Tuttavia il Rettore non aveva mai chiesto la cancellazione del convegno, ma aveva ribadito – nella sua libertà di responsabile delle iniziative che si svolgono all’interno dell’ateneo – di preferire la forma virtuale. Vista la rigidità delle associazioni, tre giorni fa Franzini ha scritto loro: “Prendendo atto, con rammarico e dalla stampa, che la proposta di svolgere il convegno online non ha incontrato il vostro favore, mi trovo costretto a confermare il mio orientamento”. “Non ritengo quindi che ad oggi vi siano le condizioni, anche di collaborazione e fiducia reciproca, necessarie per contemplare un rinvio del vostro convegno in presenza”.
Gli insulti a Franzini della comunità ebraica milanese
Tra organizzatori e ateneo le frizioni erano esplose fin da subito, quando cioè i primi avevano deciso autonomamente la sospensione del convegno. E, sempre unilateralmente, avevano deciso di rimandarlo a data da destinarsi (senza consultare Franzini). Infine avevano deciso – sempre in autonomia – che esso si dovesse per forza tenere in presenza. Da ricordare poi che durante il presidio pro-Israele di domenica scorsa, i circa 200 partecipanti avevano scandito slogan e attaccatto lo stesso Franzini. Non c’è da meravigliarsi quindi se il Rettore abbia parlato di mancanza di “collaborazione e fiducia reciproche” e abbia detto loro au revoir.