Macron insiste che la Nato mandi truppe in Ucraina e alcuni Paesi lo appoggiano. Ma siamo tutti impazziti? Qui si prepara la terza guerra mondiale.
Alfredo Meucci
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Gentile lettore, è la deriva che alcuni di noi avevano previsto fin dal primo giorno di guerra. Siamo più vicini alla catastrofe di quanto si pensi. Scholtz ha rivelato che tecnici militari inglesi e francesi sono a Kiev e manovrano i sistemi d’arma più complessi. L’ex Sottosegretario alla Difesa Usa Stephen Bryen scrive su Asia Times (testata cinese) che la Francia ha inviato a Kiev 100 soldati della Legione straniera e altri 1400 stanno partendo. Si tratta di fanteria d’assalto per supplire alla carenza di uomini di Kiev. La Francia nega, ma è chiaro che la guerra Nato-Russia è già in atto, per ora a bassa intensità. Lei saprà di misteriosi incidenti occorsi in alcune fabbriche d’armi russe. Ebbene, Mosca pare stia ripagando di eguale moneta. Come nota Giuseppe Masala, uno dei più arguti osservatori geopolitici, il 15 aprile “un misterioso incendio ha semi distrutto lo stabilimento di munizioni dell’esercito americano in Pennsylvania” che produce proiettili da 155 mm per l’Ucraina. Il 17 aprile un incendio nel Galles “ha seriamente danneggiato la più grande fabbrica d’armi britannica”, anch’essa fornitrice di Kiev. Il 3 maggio, terzo incendio: a Berlino brucia “lo stabilimento della Diehl Metal Application, che produce missili anti-aerei per i sistemi IRIS-T (in uso in Ucraina)”. Nello stesso giorno i russi intercettano e uccidono “un lituano che stava per sabotare fabbriche di armi”. Come vede, balliamo sull’orlo del precipizio.
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