L’Italia si rimette l’elmetto. Anzi, semplicemente non l’ha mai tolto. Ancora una volta viene approvata, nell’Aula della Camera, la risoluzione sulle missioni internazionali e sugli interventi di cooperazione del 2024 “anche al fine della relativa proroga per l’anno 2024”. E anche stavolta il pacchetto viene esaminato tutto insieme, con qualche singolo voto separato solo di facciata, ma senza una vera discussione sulle singole operazioni finanziate.
L’Aula di Montecitorio ha quindi approvato con una serie di votazioni per parti separate le risoluzioni che confermano 36 missioni in atto, tra cui anche quelle varate nel 2024 sull’assistenza alla popolazione di Gaza e sulla difesa alla navigazione nel Mar Rosso. Le opposizioni hanno dato il loro consenso a molte delle operazioni votate, ma non a quella sul sostegno alla cosiddetta guardia costiera libica: Pd (con un cambio di linea rispetto a quando era al governo), Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi-Sinistra si sono opposti al rifinanziamento (comunque approvato dalla Camera). M5s e Avs hanno votato anche contro la missione Eunam Ucraina, prorogata comunque a larga maggioranza.
Come spiegato prima del voto dal sottosegretario alla Difesa, Matteo Perego di Cremnago, le missioni internazionali finanziate sono 36 e vedono coinvolti in totale 12mila uomini e donne in divisa “in tutti i teatri in cui opera l’Italia” promuovendo “la tutela della pace e della stabilità”.
I finanziamenti all’Unrwa
Una novità arriva sul finanziamento all’Unrwa: il governo ha aperto a quello nei confronti di progetti specifici dopo che sono state approfondite le conclusioni del rapporto della commissione indipendente incaricata di verificare il rispetto della neutralità dell’agenzia. Sarà la Farnesina a valutare i progetti sulla base del loro impatto sulla popolazione e della “sicurezza affinché non ci siano commistioni con organizzazioni terroristiche”. Sul tema, però, il deputato dem Stefano Graziano sottolinea come vengano “poste delle condizioni”. Sui finanziamenti all’agenzia delle Nazioni Unite per il sostegno dei profughi palestinesi, anche Marco Pellegrini, capogruppo del Movimento 5 Stelle in commissione Difesa, sottolinea come il governo abbia respinto infatti la richiesta di ripristinare completamente i finanziamenti: “L’umanitarismo verso i palestinesi che Meloni rivendica è solo una presa in giro”.
Missioni, si accende lo scontro sull’Ucraina
Ma è sull’Ucraina che si accende lo scontro. Il Movimento 5 Stelle ha chiesto la votazione separata del rifinanziamento della missione europea per addestrare le truppe ucraine, che è stata comunque prorogata. Dopo le diverse dichiarazioni – dal presidente francese Emmanuel Macron al senatore a vita Mario Monti – che aprono all’invio di truppe italiane a Kiev, è il deputato pentastellato Pellegrini a intervenire e a incalzare il governo sui sostegni all’Ucraina.
Pellegrini sottolinea che il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha garantito che non manderà militari italiani in Ucraina, “ma ci chiediamo per quale motivo il governo oggi abbia respinto la nostra richiesta di vincolare esclusivamente al territorio nazionale e Ue il contributo del contingente militare italiano alla missione europea di addestramento delle truppe ucraine, e di impegnarsi a sottoporre al voto del Parlamento ogni possibile estensione della missione al territorio ucraino”. Il deputato 5 Stelle evidenzia come il “Consiglio Ue potrebbe decidere domani di mandare i nostri militari addestratori in Ucraina, coinvolgendo direttamente il nostro Paese nel conflitto, senza nemmeno l’autorizzazione del Parlamento”.