di Carlotta Scozzari
L’editore Guido Veneziani spinge sui dossier caldi dell’editoria. Secondo quanto risulta a La Notizia, la Gve (Guido Veneziani editore) Spa, dopo il tentativo con La7, sarebbe interessata anche alle dieci testate di Rcs Periodici messe in vendita dal gruppo editoriale del Corriere della Sera, per le quali avrebbe formulato un’offerta lunedì 4 marzo, vale a dire nell’ultimo giorno utile per la presentazione delle manifestazioni di interesse (anche se secondo quanto si apprende il termine non sarebbe così rigido).
Da ricordare che l’amministratore delegato di Rcs, Pietro Scott Jovane, per risollevare le sorti del gruppo, e in particolare per rafforzare la patrimonializzazione, ha messo a punto un piano strategico di sviluppo al 2015 che, oltre a 800 esuberi complessivi, considerando tutti i dipendenti, prevede un mini aumento di capitale da 400 milioni e per l’appunto la cessione delle testate sui cui avrebbe messo gli occhi Veneziani. Quest’ultimo, 48 anni e a capo del gruppo che edita le riviste Vero e Stop, di recente si è imbarcato anche nell’avventura televisiva, attraverso l’emittente Vero Tv, guidata dal direttore artistico Maurizio Costanzo e che raccoglie una serie di vecchie glorie che ultimamente erano uscite un po’ dai circuiti più conosciuti, come Marisa Laurito, Laura Freddi e Corrado Tedeschi.
E sarebbe stato proprio per rafforzare la parte televisiva che Veneziani avrebbe tentato di inserirsi nella partita per La7, contando su un nuovo rinvio delle trattative tra Telecom Italia e Urbano Cairo (editore a cui tra l’altro spesso lo stesso Veneziani viene paragonato per il suo percorso professionale). Rinvio che però questa volta non c’è stato, visto che ieri il Cda di Telecom Italia Media ha dato il via libera alla vendita della Tv di Mentana e Santoro all’ex manager di Publitalia. La partita per l’editore di Vero si sposta così sui Periodici messi in vendita da Rcs, e cioè Novella 2000, Visto, A, Max, Astra, Ok Salute, BravaCasa, l’Europeo, Astra, Yacht & Sail, oltre al polo dell’enigmistica. Qui, tra gli altri pretendenti dovrebbe esserci Andrea Mastagni, presidente del gruppo stampatore Seregni-Fingraf, che indiscrezioni danno in pole position sull’operazione. Tra l’altro, sempre a livello di rumor, anche nel caso delle dieci testate messe in vendita da Rcs qualcuno aveva ipotizzato un interesse del fondo Clessidra. Tuttavia, una fonte vicina al private equity capitanato dall’ex numero uno di Fininvest, Claudio Sposito, interpellata da La Notizia, bolla le voci come “infondate”.
Quel che è certo è che Jovane è intenzionato a chiudere al più presto la cessione degli asset, così da presentarsi con il nome di un acquirente già al consiglio di amministrazione che secondo le ultime indiscrezioni dovrebbe slittare al 14 marzo e che dovrebbe approvare sia l’ammontare dell’aumento di capitale sia la rimodulazione del debito da 800 milioni, 700 dei quali in scadenza già quest’anno. Il possibile rinvio è legato al fatto che Intesa Sanpaolo, tanto socia quanto finanziatrice di Rcs, dovrebbe deliberare la propria parte di riscadenzamento soltanto il 13 marzo.
23/11/2024
19:06
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