“L’Esercito attuale deve essere rivisto sotto diversi profili. Sono cambiati gli scenari, le minacce e, quindi, sono cambiate le esigenze, non solo le nostre ma anche degli altri Paesi Nato. Vanno rivisti soprattutto i principali sistemi d’arma, potenziati gli strumenti, ma anche adeguate le strutture, i sistemi addestrativi, le procedure d’impiego”. È quanto ha detto al Corriere della Sera, il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, generale di Corpo d’Armata Carmine Masiello.
“Sono cambiati gli scenari, le minacce e, quindi, sono cambiate le esigenze”
“Si tratta – ha aggiunto il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito -, in sostanza, di un’innovazione a tutto campo, in cui la tecnologia è un fattore cruciale ma resta il mezzo, non il fine. E bisogna sbrigarsi a farlo, perché non sappiamo cosa accadrà. Mentre politica e diplomazia fanno il loro lavoro, noi dobbiamo impegnarci a farci trovare pronti, sperando di non dover mai entrare in azione. Ecco perché l’Italia deve diventare una nazione con una capacità di deterrenza reale e credibile”.
La guerra in Ucraina, ha sottolineato il generale Masiello, “è un conflitto che ha cambiato i paradigmi sul campo: siamo tornati al confronto fra unità meccanizzate e corazzate, all’uso delle artiglierie, carri armati, macchine specializzate per la mobilità e contro-mobilità, perfino alle trincee”. Per noi europei ha detto ancora il generale -, che veniamo da 20 anni e più di missioni di pace all’estero, è stato dirompente. A questo si uniscono poi l’utilizzo massiccio di droni e l’importanza fondamentale dei nuovi domini, della guerra cibernetica, della disinformazione sfruttata per orientare le opinioni pubbliche, ma anche il morale dei combattenti. Serve molta attenzione e bisogna attrezzarsi per i grandi cambiamenti nel modo di combattere. Scambiare informazioni con l’Intelligence è fondamentale”.
“Per troppo tempo l’Esercito non è stato considerato una Forza Armata tecnologica. Bisogna stare al passo con i mezzi a disposizione di eventuali avversari”
“Tecnologia, addestramento, valori” rappresenteranno “i filoni sui quali articolerò il mio mandato”, ha aggiunto il capo di stato maggiore della Difesa. “Per troppo tempo l’Esercito non è stato considerato una Forza Armata tecnologica. Bisogna stare al passo con i mezzi a disposizione di eventuali avversari. C’è da recuperare anche un gap con le Forze Armate sorelle, la Marina e l’Aeronautica, che in questo sono più avanti: se nel sistema di difesa c’è uno solo dei fattori che tende a zero, anche il prodotto sarà zero”.
“L’auspicio è quello di avere presto una vera Difesa europea”
E ancora, secondo il generlae Masiello “vanno accorciati i tempi di individuazione delle tecnologie che ci sono necessarie, è indispensabile sburocratizzare le procedure di acquisizione ed essere sempre aderenti alla velocità del mondo che evolve. E che l’industria della Difesa, non solo quella italiana ma anche quella europea, capisca il momento particolare che stiamo vivendo e faccia gli investimenti necessari per rispondere alle necessità delle Forze Armate. In questo ambito, il Ministro Crosetto si è già adoperato per accelerare proprio le procedure. L’auspicio è quello di avere presto una vera Difesa europea”.