Una legge contro le “influenze straniere”, di chiara impronta filo putiniana, rischia di far naufragare il sogno europeista di tanti georgiani. Una norma, approvata in seconda lettura dalla Commissione Giustizia del Parlamento della Georgia, in una riunione dell’Aula ad alta tensione con ben 14 membri dei partiti dell’opposizione espulsi dalla sala per violazione del regolamento del Parlamento, ha spinto decine di migliaia di cittadini a scendere in piazza, nella capitale Tbilisi, per contestare il provvedimento voluto dalla maggioranza che mira a controllare le organizzazioni non governative e i media che ricevono fondi dall’estero in quanto accusati di diffondere “idee pseudoliberali”.
In Georgia decine di migliaia di cittadini sono scesi in piazza
Per l’approvazione definitiva della legge, secondo il diritto georgiano, è necessaria una terza e ultima lettura da parte del parlamento unicamerale del Paese, e questa viene data ormai per scontata. Proprio per questo sta montando la rabbia dei cittadini che già un anno fa erano riusciti a far saltare un provvedimento del tutto analogo, perché l’approvazione della legge metterebbe una pietra tombale al cammino di Tbilisi verso l’Ue.
Un percorso che a dicembre scorso aveva garantito alla Georgia lo status di Paese candidato all’ingresso nell’Ue e che ora richiedeva, per l’apertura dei negoziati con la Commissione Ue, l’attuazione di una serie di raccomandazioni in materia di diritti che vanno in direzione diametralmente opposta alla norma per contrastare le influenze straniere.