Giorni di lavoro intenso per i carabinieri del gruppo dei Nas, impegnati senza sosta in una serie di verifiche agli ospedali San Carlo e San Paolo di Milano. I militari ieri hanno bussato alla porta dell’ufficio personale del San Paolo per acquisire i turni di servizio del personale sanitario impegnato nelle carceri milanesi. In particolare, i Carabinieri erano interessati agli straordinari dichiarati da alcuni sanitari della Casa circondariale di Opera.
Sugli straordinari nuovo filone dello scandalo timbrature
L’acquisizione sarebbe un nuovo filone dell’inchiesta della Procura di Milano sullo scandalo delle auto-timbrature svelato da La Notizia alcune settimane fa. In pratica, si è scoperto che per anni, alla Asst Santi Paolo e Claudio, dirigenti e caposala hanno potuto inserire manualmente nel sistema che gestisce le presenze dei dipendenti, le ore e i giorni lavorati (straordinari compresi), nonché gli orari di entrata/uscita per sé stessi e per i loro sottoposti, senza i previsti nullaosta dei superiori gerarchici. Cioè senza alcun controllo. E non si tratta di spiccioli, visto che le ore di straordinario venivano retribuite con i fondi previsti negli accordi speciali per l’emergenza Covid (pagati 30 euro/ora lordi) oppure in quelli per lo smaltimento delle liste d’attesa (50 euro/ora). Un malcostume, quello di non timbrare i badge e di inserire poi le ore lavorate ex post, assai esteso nei due ospedali, tanto che sarebbero una quarantina i provvedimenti disciplinari aperti nei confronti dei dipendenti dei due nosocomi.
Troppi straordinari del personale in servizio al carcere di Opera
In questo nuovo filone, i Nas sarebbero interessati a far luce su una serie di (ricchi) rimborsi chiesti da personale distaccato nel carcere milanese. In pratica, la domanda alla quale cercano risposta è: “Com’è possibile che alcuni dipendenti abbino raggiunto anche 100 ore di straordinario in un mese, pagato come smaltimento liste d’attesa, se quel dipendente lavorava solo a Opera?”. In effetti di pazienti lombardi che prendevano appuntamenti in carcere per una visita se ne sono visti pochini… Inoltre, l’utilizzo dei fondi Covid e smaltimento liste era stato oggetto in passato di un esposto anche delle associazioni sindacali.
La dottoressa Bertolaso vola in Liberia
E mentre gli inquirenti fanno i loro controlli, l’attività dei due ospedali va più o meno avanti. Per esempio il dipartimento di pediatria della Asst ha appena stretto una collaborazione con il Global Health Program del Boston Children’s Hospital. In base a tale accordo, i Santi invieranno in Liberia per alcuni mesi tre pediatri “per attività da effettuarsi in Liberia con il Liberia College of Physicians and Surgeons” per il progetto “Low and Middle-Income Country”.
A scegliere i nomi dei sanitari è stato il direttore della S.C. di Pediatria, che “dopo la valutazione comparata dei c.v. dei Medici in servizio presso le S.C. di Pediatria” ha proposto che la prima a partire – a maggio – sia la dottoressa Chiara Bertolaso, figlia dell’assessore al Welfare di Regione Lombardia, Guido Bertolaso. A settembre e a novembre prossimi saranno poi altri due colleghi a svolgere l’incarico all’estero.
L’assunzione da parte di Stocco prima della riconferma
La dottoressa Bertolaso era stata assunta ai Santi solo l’8 giugno 2023, dopo essere arrivata prima al concorso indetto il 21 gennaio 2022 dall’ospedale milanese. Ma Bertolaso l’8 e 9 giugno 2023 aveva partecipato anche a un altro concorso, sempre per Dirigente medico di pediatria, indetto dagli Spedali Civili di Brescia. Lì era andata meno bene, classificandosi solo sesta, con 70,717 punti su 100, mentre la prima aveva ottenuto 74,785 punti.
La vittoria ai Santi aveva suscitato più di una polemica politica, per una questione di opportunità. L’allora direttore generale dell’Asst Santi, Matteo Stocco, era infatti all’ultimo anno di mandato ed era in attesa di un’eventuale riconferma da parte di Bertolaso padre. Riconferma che in effetti c’è stata, anche se Stocco è stato dirottato a dirigere un altro grande e importante ospedale milanese, il Policlinico.