Dopo il pastrocchio che mercoledì ha visto la maggioranza andare sotto in occasione del voto di un emendamento di M5S sull’Autonomia differenziata e la conseguente decisione di ripetere il voto presa dal presidente forzista Nazario Pagano, in Commissione Affari Costituzionali della Camera è scoppiata la bagarre.
Prima si è riunito l’ufficio di presidenza per oltre due ore e dopo, come nulla fosse, è ripresa la votazione degli emendamenti – la quale sembra destinata ad andare avanti a oltranza – al testo voluto dalla Lega e preparato dal ministro Roberto Calderoli.
Autonomia differenziata nel caos in Commissione Affari Costituzionali della Camera
Ma le cose non sono andate come sperato dai partiti che supportano Giorgia Meloni perché i lavori della Commissione sono stati a lungo bloccati dalle proteste delle opposizioni. Il capogruppo M5S, Alfonso Colucci, ha contestato la decisione di Pagano definendola una “forzatura” perché i deputati presenti in Aula non sono gli stessi che mercoledì hanno decretato la débâcle delle destre. Inoltre il pentastellato fa notare che “quanto accaduto mercoledì è l’opposto di quanto prevede il Regolamento della Camera perché si possa ripetere una votazione”.
“Non c’é stata alcuna irregolarità e il segretario della commissione, l’onorevole Penza, l’unico deputato ad accertare il risultato delle votazioni, ha conteggiato i 10 voti a favore e i 7 contrari. Il presidente della commissione non ha proclamato il risultato venendo meno ad un atto che era meramente dovuto”.
Per la capogruppo Pd, Simona Bonafè, “il Il voto dell’altro ieri è stato molto chiaro e il tentativo di ribaltarne il risultato non è accettabile. La maggioranza è stata battuta, rivotare l’emendamento che è passato con 10 voti favorevoli e 7 contrari sarebbe un ulteriore strappo e una grave forzatura. Chiediamo al presidente Pagano di fermarsi”.