Volodymyr Zelensky chiede e gli Usa eseguono. La Camera degli Stati Uniti ha approvato un disegno di legge che stanzia 60 miliardi di dollari per l’Ucraina. Lanciando un messaggio chiaro: la guerra non finirà presto e gli Usa continuano a offrire tutti gli aiuti necessari a Kiev.
Zelensky dice di essere “grato” alla Camera e ad entrambi i partiti, oltre che “personalmente al presidente Mike Johnson per la decisione che mantiene la storia sulla strada giusta”. Per il presidente ucraino “la democrazia e la libertà avranno sempre un significato globale e non verranno mai meno finché l’America contribuirà a proteggerle”. Secondo Zelensky gli aiuti Usa impediranno “alla guerra di espandersi”, salvando “migliaia e migliaia di vite”.
I nuovi aiuti Usa all’Ucraina
Gli aiuti approvati dalla Camera statunitense corrispondono a quasi 61 miliardi di dollari e non possono che alimentare la guerra. Per il Cremlino questi sostegni “uccideranno ancora più ucraini a causa del regime di Kiev”, con il portavoce di Vladimir Putin, Dmitri Peskov, che sostiene che così si arricchiranno ancora gli Stati Uniti rovinando “ancora di più l’Ucraina”.
Da settimane Zelensky chiedeva agli Usa nuovi importanti aiuti, soprattutto in campo militare. Alla fine il Congresso ha approvato un maxi-pacchetto che va in questa direzione e che sembra allontanare ulteriormente le vie diplomatiche. Gli Usa, inoltre, stanno valutando l’ipotesi di inviare altri consiglieri militari all’ambasciata a Kiev.
La Camera Usa ha approvato anche gli aiuti a Israele, da 26 miliardi di dollari, di cui 9 per gli aiuti umanitari a Gaza. Aiuti che per Tel Aviv sono “un forte messaggio ai nemici”, ma che anche in questo caso non sembra voler percorrere la strada della diplomazia.
La guerra sul campo
Intanto, sul fronte ucraino, le forze russe potrebbero intensificare gli attacchi proprio prima dell’arrivo dei nuovi aiuti militari Usa. Secondo l’Istituto per lo studio della guerra (Isw), Mosca aumenterà gli attacchi con missili e droni per raggiungere obiettivi più difficili da ottenere quando arriveranno gli aiuti. Anche se, secondo il rapporto, le forze russe negli ultimi mesi hanno ottenuto vantaggi tattici ma non temono una svolta che possa far “crollare la linea del fronte”.
Ieri, intanto, la regione di Zaporizhzhia ha subito 390 attacchi dalle forze russe con 124 droni. Sono stati sette gli insediamenti colpiti, secondo quanto riporta il capo dell’amministrazione militare regionale, Ivan Fedorov. Non ci sono stati feriti. Il movimento paramilitare filo-ucraino Atesh ha invece annunciato di aver attaccato Sebastopoli: ci sarebbero diversi morti e molti feriti.