“Adesso basta”: questo è lo slogan che riunisce in piazza Cgil e Uil nella manifestazione nazionale per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, per il diritto alla sanità pubblica, per una giusta riforma fiscale e per la tutela dei salari. A guidare il corteo i leader dei due sindacati, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri.
La sfilata è iniziata a piazzale Ugo La Malfa, a Roma, per raggiungere poi la tappa finale di piazzale Ostiense. “Da questa piazza – sottolinea Landini – arriva il messaggio del Paese reale, visto che stanno raccontando delle balle, irreggimentando e cercando di controllare tutto: questo è il Paese reale che parla, che dice quali sono i problemi e che c’è bisogno di cambiare: si ascolti il mondo del lavoro, che tiene in piedi questo Paese e non ce la fa più”.
Gli fa eco Bombardieri: “Siamo qui per dimostrare che c’è un Paese reale che soffre, un Paese che ha difficoltà ad arrivare a fine mese e a fruire dei servizi sanitari, a vivere una vita dignitosa. Sei milioni di poveri e 5 milioni di lavoratori con contratto scaduto” hanno “bisogno di risposte”.
Cgil e Uil in piazza con il “Paese reale”
Landini sottolinea come in piazza ci sia il “Paese reale”, da cui arriva un messaggio al governo sulla necessità di cambiare e affrontare i problemi concreti dei cittadini. A partire da quello “salariale grande quanto una casa, un livello di precarietà inaccettabile, mentre i diritti della Costituzione non sono garantiti, a partire dalla sanità pubblica, istruzione, lavoro. E si continua a morire sul lavoro in modo indecente”.
L’attenzione si sposta, dopo il caso scoppiato con il decreto Pnrr, anche sull’aborto: “Mi sembra che la destra voglia impedire alle donne di essere loro che decidono sul loro corpo. Siamo di fronte a una pericolosissima regressione. C’è una idea del controllo, del comando”, attacca il segretario della Cgil. “Credo – prosegue – che questa cultura del controllo, che addirittura vuole impedire alle donne di decidere sul loro corpo e di poter autodeterminare le loro scelte, sia una logica proprietaria, pericolosa, sbagliata e regressiva”.
Bombardieri garantisce che la Uil continuerà a battersi “per la tutela dei diritti, in modo particolare per la difesa della 194. Mi pare che anche l’Europa abbia fatto chiarezza sul fatto che norme di questo tipo non vadano inserite nel Pnrr”. Il segretario della Uil prova a rassicurare anche sui rapporti tra i sindacati, dopo le recenti tensioni con la Cisl: “Abbiamo trascorso altri periodi nei quali il sindacato ha avuto visione diverse, supereremo anche questa. Ho molto rispetto il pluralismo sindacale, in questo Paese è una ricchezza e ci possono essere periodi in cui ci possono essere sensibilità diverse. Rispettiamo le altre sensibilità, siamo convinti che sia giusto essere qui in piazza per dare voce al Paese reale”.