Un calo graduale. Settimana dopo settimana. I sondaggi confermano la perdita di consensi di Fratelli d’Italia. Il partito della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, vive il suo momento più difficile da quando ha vinto le elezioni politiche del 2022 e tocca ora il suo record negativo dall’insediamento del governo.
Certo, il primato non è in dubbio: Fdi è sempre di gran lunga il primo partito. Ma inizia a perdere consensi. L’ultimo calo viene registrato nella Supermedia Agi/YouTrend, con due decimi di punto persi nelle ultime due settimane e un dato al 27,2%. Si tratta, come detto, del punto più basso da quando è al governo.
Inutile dire quanto siano lontani i picchi, toccati per esempio alla fine del 2022, al di sopra del 30%. O anche, tornando a un anno fa, quelli toccati a marzo del 2023, quando il partito di Giorgia Meloni si attestava al 30,4%. In ogni caso la presidente del Consiglio, sapendo che i sondaggi non sono più favorevoli come qualche mese fa, per le elezioni europee di giugno ha fissato un obiettivo abbastanza semplice: confermare il 26% delle politiche. E così, anche stando alle ultime rilevazioni, si potrebbe dire soddisfatta.
La battaglia a destra nei sondaggi
Nella maggioranza di governo i sondaggi permettono di dare anche un’altra indicazione, che conferma la crisi della Lega. La seconda forza della coalizione, infatti, è Forza Italia, che consolida i suoi consensi guadagnando tre decimi e raggiungendo l’8,5%. Un dato forse imprevedibile solo pochi mesi fa, quando la morte di Silvio Berlusconi faceva temere uno scivolamento del partito verso il baratro. Invece ormai è stabilmente davanti alla Lega, che è ferma all’8,2%. Insomma, la linea più moderata di Antonio Tajani sembra pagare più di quella di Matteo Salvini.
La situazione nel campo largo
Dietro a Fratelli d’Italia resta il Pd, che non riesce però a rosicchiare nulla al partito di Meloni. I dem perdono lo 0,2% e sono ora al di sotto della soglia psicologica del 20%, fermandosi al 19,8%. Così ora devono guardarsi sempre più alle spalle, con il Movimento 5 Stelle che – pur restando stabile al 16,3% – ora è lontano solo tre punti e mezzo. Per quanto riguarda il partito guidato da Giuseppe Conte, sembrano non avere effetti negativi le tensioni per le elezioni di Bari e la spaccatura nel campo largo. Che, anzi, pare penalizzare maggiormente il Pd.
Inoltre una buona notizia arriva per tutta la potenziale coalizione guidata da Conte e dalla segretaria dem, Elly Schlein: ora il totale dei consensi raggiunge il 40%, contro il 44,8% della maggioranza di governo. Il gap si riduce. E se si aggiungesse almeno parte dell’8,2% oggi stimato per il terzo polo gli equilibri potrebbero ulteriormente cambiare.
Cosa dicono i sondaggi sul terzo polo
Proprio su quello che più di un anno fa era il terzo polo arrivano nuovi spunti interessanti dalla Supermedia. Innanzitutto per la lista Stati Uniti d’Europa di Matteo Renzi ed Emma Bonino: Italia Viva e +Europa, infatti, hanno perso un punto percentuale nelle ultime due settimane e oggi si attestano solamente al 4,7%. Un segnale d’allarme per le europee, considerando che per entrare al Parlamento Ue la soglia di sbarramento è fissata al 4% e oggi non è più così lontana come lo era solo pochi giorni fa.
Al di sotto della soglia di sbarramento restano tutti gli altri partiti. In primis Azione che guadagna qualcosa e raggiunge il 3,7%, ma resta comunque al di sotto del tetto minimo per ottenere un seggio. Sotto la soglia resta anche Alleanza Verdi-Sinistra, ora al 3,9% in leggero miglioramento: non è però ancora possibile valutare eventuali effetti – e bisogna capire se siano positivi o negativi – della scelta di candidare Ilaria Salis, l’insegnante italiana incarcerata a Budapest. Infine all’1,8% viene stimata la lista Pace Terra Dignità di Michele Santoro, ancora lontana dalla soglia di sbarramento.