Supporto incondizionato all’Ucraina con un’imminente e ulteriore fornitura di aiuti militari, sanzioni all’Iran per l’attacco lanciato contro Israele e, in ultimo, un impegno alla de-escalation in Medio Oriente. Questi i punti salienti affrontati dal Consiglio europeo per discutere delle tensioni internazionali che, ormai da due anni, sconvolgono e preoccupano il mondo intero.
A spiegare l’esito della riunione, durata due giorni, è stato lo stesso presidente Charles Michel che ha esordito parlando del conflitto ucraino dichiarando che Kiev ‘non ha bisogno di parole, ma di più munizioni e difesa aerea, gli Stati membri lo capiscono e su questo abbiamo avuto una discussione approfondita. E ci sarà una risposta in questione di giorni e settimane, non mesi’, che consisterà in una nuova fornitura di armi.
Lo stesso poi ha affrontato il dossier mediorientale affermando che ‘l’Ue condanna l’attacco dell’Iran contro Israele’, preparando un pacchetto di sanzioni per il Paese arabo, aggiungendo che ‘occorre fare tutto il possibile per contribuire a portare stabilità nella regione ed evitare un’escalation. Chiediamo a tutte le parti di esercitare la massima moderazione’, nella speranza di arrivare a un ‘cessate il fuoco immediato’.
Dal Consiglio europeo solo un contentino per Meloni
Nel Consiglio Europeo, su richiesta di Giorgia Meloni, si è parlato anche della delicata situazione in Libano dove operano forze occidentali con funzioni di peacekeeping, tra cui un contingente di un migliaio di militari italiani, e dove esiste un problema di immigrazione clandestina dalla Siria. Ma se la premier sperava in un impegno forte da parte dell’Ue in favore di Beirut, da Bruxelles è arrivato un mero contentino.
Infatti, Michel ha spiegato che il Consiglio Europeo si è detto pronto a lavorare con ‘tutti i partner’ per evitare ogni escalation nella regione ‘in particolare in Libano’, salvo poi aggiungere che ‘quando c’è un conflitto, c’è sempre un impatto in termini di migrazioni, specie per i Paesi vicini. Ma il quadro è più ampio: non dimenticate che la nostra vocazione è essere un attore globale’.