È la carica dei pacifinti. Per la serie “prendi in giro l’elettore”, crescono a destra gli appelli a finirla col conflitto in Ucraina, o alla de-escalation in Medio Oriente, perché si rischia una catastrofe mondiale. Chissà se c’entra qualcosa il sondaggio pubblicato domenica scorsa da Repubblica, realizzato dall’Istituto Noto, dove emerge che il tema della Pace è centrale nelle prossime elezioni europee, e su questo tema la Lega può attrarre consensi.
Fatto sta che ventiquattr’ore dopo La Verità, testata di riferimento per gli elettori tendenza Salvini, titola in prima pagina che serve uno stop in Ucraina, mentre la premier al Vinitaly chiede prima di aver bevuto di stemperare le tensioni. Posizioni entrambe sacrosante, se non fosse che è il governo di Fratelli d’Italia ad aver portato in Parlamento gli ultimi decreti per armare Kiev, mentre non risulta che il Carroccio si sia messo di traverso.
Al contrario, la Lega pare sul punto di candidare per Bruxelles Vannacci, un generale, e nei partiti della maggioranza si discute di aumentare la spesa bellica fino al 2% del Pil, come ci chiedono la Nato e Washington. Una prospettiva che trova sponda anche in parte del Pd e nei resti dell’ex Terzo Polo, con i soli 5 Stelle e Avs a tenere una posizione rigida sul disarmo. Perciò la propaganda si è messa in moto, ingannando gli elettori con il finto pacifismo di chi ha promesso aiuti militari a Zelensky per i prossimi dieci anni, e ora dice l’opposto, come d’altra parte è abitudine fare su tutto, a partire dalle accise. Sparatori di balle atomiche. Altro che pacifisti!