Durante il Covid, mentre il Paese si bloccava con migliaia di persone che morivano e moltissimi medici e infermieri che facevano di tutto per salvare vite, “c’era chi ha utilizzato la tragedia per fare profitti illeciti sfruttando e ingannando i dipendenti”. È iniziato con queste parole il quesito sottoposto dal deputato del Pd, Emiliano Fossi, al ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, in merito agli intendimenti del governo per recuperare le somme “indebitamente percepite” da alcune aziende, tra cui spiccano – secondo il dem – “le due società di cui la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, è stata amministratore delegato”.
Una domanda molto diretta a cui Ciriani, facendo le veci della ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone impegnata a Suviana “per rappresentare la vicinanza del governo” alle persone colpite dall’incidente alla centrale elettrica, ha risposto spiegando che “vi è la massima attenzione da parte del ministro del lavoro in merito alla verifica della corretta e legittima fruizione da parte delle società che hanno fatto richiesta degli strumenti di sostegno al reddito dei lavoratori durante il biennio della pandemia”.
Lo stesso ha poi dichiarato che “i poteri di verifica in materia sono prevalentemente in capo all’Inps” e che “l’Istituto ha attuato tutte le verifiche amministrative mediante l’attività di controllo. In particolare si è proceduto a verificare il corretto comportamento delle imprese che hanno fatto ricorso alla Cassa integrazione guadagni Covid negli anni 2021 e 2022 al fine dell’eventuale recupero delle somme indebitamente riscosse”.
La controreplica del Pd
Una risposta che non è andata giù al deputato del Pd, Arturo Scotto, che ha fatto notare che al ministro che “non ha fornito nessun dato e allora glieli fornisco io perché sono dati della Camera. Ebbene il 27%” delle pratiche “autorizzate è stato oggetto di truffa, parliamo di 2,7 miliardi di euro” ma dato che coinvolgerebbe anche “Santanchè, mi sembra chiaro che questo capitolo voi non lo volete toccare”.