Come si cambia per non morire, canta Fiorella Mannoia. Una frase che Carlo Calenda deve avere bene impressa in mente. E così l’ultima mossa di Azione suona tanto come un tentativo disperato di ricongiungimento con +Europa di Emma Bonino. Ma, di conseguenza, anche con Matteo Renzi, per una lista unitaria alle elezioni europee di giugno.
Calenda torna da Bonino: apertura a una lista unitaria per le europee
“Siamo sempre disponibili a discutere con +Europa”, afferma il partito di Carlo Calenda in una nota. Pur ribadendo alcuni paletti per la lista degli Stati Uniti d’Europa: “Coerenza e qualità della lista”. Ma soprattutto, il rifiuto di un’alleanza “con chi si porta dietro Cuffaro, Cesaro e Mastella” o di “candidare chi viene pagato da dittature straniere in spregio al codice di condotta del Parlamento europeo”. Così come non si può includere nella lista chi, come Psi e Nuova Ds, andrà in gruppi diversi da Renew. Ma i veti sono anche sui nomi: no a Gianfranco Librandi, no a una candidatura di Matteo Renzi e no anche a Cuffaro, Mastella e Cesaro.
L’altra richiesta di Azione è di candidare Carlo Cotarelli insieme a Emma Bonino, includendo nelle liste anche due attuali europarlamentari come Danti e Gozi. I paletti ci sono, quindi, ma rispetto ai feroci attacchi degli scorsi giorni contro Renzi qualcosa sembra essere cambiato.
Ma cosa ha spinto Calenda a cambiare idea? Il primo punto è elettorale: gli ultimi sondaggi non sorridono ad Azione, spesso stimata al di sotto del 4% della soglia di sbarramento. Politicamente, poi, un’altra novità c’è stata: l’assemblea di +Europa ha approvato la mozione del segretario Riccardo Magi dopo il ritiro della risoluzione di Federico Pizzarotti (che voleva cancellare l’accordo con Renzi per le europee). Un segnale, forse, di riunificazione. Tanto che lo stesso Magi ha invitato Calenda a riprendere il dialogo. Perché ora, inutile nasconderlo, a Calenda i voti di Bonino e Renzi servono.