Camilla Marianera, praticante avvocato a Roma, è stata condannata a sei anni di reclusione per corruzione in atti giudiziari. La sentenza è stata emessa dai giudici della VIII sezione del Tribunale della Capitale. La donna, all’epoca dei fatti 27enne, è stata accusata di essere coinvolta in una rete di corruzione che operava all’interno del tribunale di Roma, fornendo informazioni riservate in cambio di denaro.
Nell’ambito del procedimento, il collegio ha anche disposto l’invio degli atti alla Procura della Capitale in relazione alla posizione di un testimone che aveva provato a fornire un alibi all’imputata.
La sentenza
I giudici di Roma hanno stabilito anche una interdizione perpetua dai pubblici uffici e il risarcimento dei danni nei confronti del ministero della giustizia e della presidenza del consiglio, parte civile nel processo. Marianera, in carcere dal febbraio dello scorso anno, sconterà il resto della condanna agli arresti domiciliari, come richiesto dagli avvocati difensori.
Secondo l’accusa, la praticante avvocato avrebbe agito in concerto con il suo compagno Jacopo De Vivo, già condannato a 5 anni di reclusione per lo stesso reato. Si sostiene che la coppia avesse corrotto un pubblico ufficiale, appartenente agli uffici giudiziari di Roma e addetto all’ufficio intercettazioni, affinché violasse il segreto istruttorio e fornisse informazioni riservate su indagini in corso. Il procuratore aggiunto Paolo Ielo ha sottolineato che la condanna di Marianera dimostra la persistenza di una rete criminale attiva nell’ambito giudiziario romano e in particolare nel tribunale di Roma.