Il primo che prova a metterci una pezza è lo storico dirigente del Partito democratico Goffredo Bettini che ospite al programma Omnibus su La7 lancia un appello “sia Conte che al Pd per ritirare i rispettivi candidati e trovare una soluzione che possa di nuovo ricostruire e riallacciare un processo unitario e rendere così più probabile, direi quasi certa, la vittoria del centrosinistra a Bari”. Il dem ci tiene a precisare che “nello statuto del PD ci sono le primarie” ma “le primarie, in certi caso, sono anche un po’ una trappola: quando si tratta di fare l’unità tra due partiti, in situazioni in cui uno dei due è stato all’opposizione e l’altro ha governato, occorre trovare una candidatura che sia il più possibile unitaria”.
Scambio di accuse tra i Pd e 5 stelle. Ognuno chiede all’altro di convergere sul proprio candidato
L’ennesima inchiesta su un presunto voto di scambio che ha portato all’arresto di otto persone, tra cui il sindaco di Triggiano, Antonio Donatelli e Sandro Cataldo, marito dell’assessora regionale ai Trasporti, Anita Maurodinoia indagata annuncia uno strascico lungo nei rapporti tra il Pd e il Movimento 5 stelle. Saltate le primarie tra Vito Leccese (uomo del sindaco di Bari Decaro e del presidente Emliano) sostenuto dal PD e l’avvocato Laforgia sostenuto dal M5s ora a traballare è il percorso che stavano costruendo Elly Schlein e Giuseppe Conte. “A me dispiace, perché era la prima volta, poteva essere un laboratorio: il Movimento Cinque Stelle si apriva alle primarie, che hanno sempre caratterizzato la vita democratica, le scelte democratiche dei candidati, da parte del Partito Democratico. Di questo sono dispiaciuto”, dice il sindaco di Bari Antonio Decaro.
Il sindaco dem di Firenze Dario Nardella invita Conte a ripensare la sua “decisione di andare da solo”: “non possiamo permetterci di regalare Bari, che è stata amministrata molto bene, alla destra solo perché siamo divisi. – dice Nardella – Dobbiamo fare ogni sforzo per trovare ciò che ci può riportare uniti, tenendo conto che c’era un accordo tra Pd e M5s per fare le primarie”.
Conte: “l’accusa di slealtà da parte del Pd la rispedisco al mittente”
Conte non ci sta a fare la figura del sabotatore. Su potenziali alleanze a livello nazionale le “conseguenze ci sono se il Pd continua di parlare di slealtà da parte nostra” è un’accusa “offensiva che respingo al mittente”, ha detto il presidente del Movimento cinque stelle”. “Il Pd non ha rispetto dei partiti con cui lavora. Se non ritirano le accuse di slealtà sarà sempre più difficile lavorare con il Pd”, ha aggiunto. L’ex presidente del Consiglio ci tiene a precisare che di Bari aveva già parlato con Schlein mercoledì, preannunciando che ulteriori sviluppi dell’inchiesta avrebbero determinato lo scioglimento dei patti. Il candidato Laforgia sostenuto dal M5s e Sinistra italiana scrive una nota per dire che “negare una interlocuzione e attribuire a Conte ogni decisione è semplicemente irresponsabile, prima che falso”. Per Laforgia il suo avversario Vito Leccese, sostenuto da Pd e Verdi, “non può negare che sin dalla mattina di ieri ho parlato con lui, e poi con altri autorevoli interlocutori del PD – e non solo – per cercare una soluzione unitaria. Sa bene – dice il candidato grillino – che sino a pochi minuti prima di arrivare in piazza della Libertà ho chiesto a lui e al PD, nella sua massima espressione, di condividere la decisione di sospendere il voto delle primarie”. Poco dopo Conte incalza: “Michele Laforgia – dice il leader del Movimento – è una personalità della società civile che non abbiamo indicato noi, ditemi perché non va bene”. Fratoianni chiede ai candidati di smettere di litigare e “di trovare una soluzione”.
Schlein: così si aiuta la destra
Ma non sembrano esserci i presupposti. “Chi ha iniziato a fare politica con palazzo Chigi capisco che non abbia dimestichezza con la militanza e con i gazebo. Pretendo però che si abbia rispetto. È una sberla per tutta la gente perbene che si stava preparando ad andare a votare. Così – ha detto Schlein in serata – aiutano la destra”. “Per il M5S la legalità non è un valore negoziabile, non è merce di scambio”, replica a stretto giro Conte.