“Una motovedetta della cosiddetta guardia costiera libica è intervenuta violentemente pochi minuti fa proprio mentre la Mare Jonio stava soccorrendo un’imbarcazione in pericolo in acque internazionali“. Lo fa sapere Mediterranea saving humans. “I miliziani libici – prosegue la ong – hanno sparato colpi d’arma da fuoco in acqua e in aria, creando il panico e provocando la caduta in acqua di diverse persone. Il team della Mare Jonio sta recuperando e proteggendo i naufraghi. Chiediamo – aggiunge – che il Governo italiano intervenga subito per fermare i comportamenti violenti, pericolosi e criminali della cosiddetta guardia costiera libica“.
Far West libico in mare. Col nostro concorso esterno. Spari in acqua, panico tra i naufraghi
Il capomissione a bordo Denny Castiglione ha sottolineato che “la cosiddetta ‘zona Sar libica’, dove ci stiamo dirigendo, è la zona di Mare dove avvengono, per decisione politica dei governi italiani ed europei, le violazioni sistematiche dei diritti umani che da inizio anno hanno causato numerosi naufragi e quasi 400 vittime accertate, senza contare le persone disperse e i ‘naufragi-fantasma’ di cui non sappiamo nulla. Le milizie libiche – ha ricordato Castiglione – pagate fior di milioni e rifornite di mezzi navali e terrestri, hanno il compito di catturare e deportare chi tenta di fuggire dai lager: dall’inizio dell’anno sono state 3.791 le donne, uomini e bambini respinti in questo modo verso la Libia“.
La guerra in mezzo al Mediterraneo si trascina da anni. In questa guerra l’Italia ha il grande merito di armare gli assassini, addestrarli e fornirli di attrezzature militari. Se ancora una volta la cosiddetta Guardia costiera libica ha dimostrato di essere criminale quindi il nostro governo è colpevole di concorso esterno. Semplice.