Nelle ultime 24 ore i caccia Eurofighter italiani, schierati dall’Aeronautica Militare nella Task Force 4th Wing operativa nella base polacca di Malbork, hanno effettuato una doppia intercettazione di aerei russi sulle acque del Mar Baltico. I due aerei russi, secondo quanto è stato riferito dalla Difesa, non erano autorizzati ad entrare nello spazio aereo della Nato.
I caccia italiani schierati a Malbork nelle ultime 24 ore hanno effettuato una doppia intercettazione di aerei russi sul Mar Baltico
“L’allarme – ha reso noto la stessa Aeronautica -, lanciato dal centro di comando della Nato con sede a Uedem (in Germania), è scattato nelle mattinate di ieri e di oggi per un velivolo non identificato in volo sulle acque internazionali del Mar Baltico. Una volta identificati i velivoli, gli F-2000 italiani hanno fatto rientro nella base di Malbork”.
“La Task Force Air “4th Wing” – spiega l’Aeronautica – impiega quattro velivoli Eurofighter (F-2000) provenienti da quattro Stormi di difesa aerea dell’Aeronautica Militare: 4° Stormo di Grosseto, 36° Stormo di Gioia del Colle, 37° Stormo di Trapani e 51° Stormo d’Istrana. Grazie a questi velivoli è possibile garantire il decollo e l’intercettazione di qualunque traccia sospetta rilevata dai radar in pochi minuti, 24 ore su 24, 365 giorni all’anno”.
“Il contingente italiano – riferisce ancora la Difesa aerea -, posto sotto la diretta dipendenza nazionale del Covi (Comando Operativo di Vertice Interforze), è composto da donne e uomini dell’Aeronautica Militare provenienti dai Gruppi di Volo e da personale tecnico e logistico, schierati presso l’aeroporto Krolewo di Malbork, che operano al fianco della Polish Air Force a protezione del fianco nord-est dell’Alleanza Atlantica”.
Il contingente italiano è impiegato in Polonia in operazioni di enhanced Air Policing
L’Aeronautica ricorda che è la seconda volta “che un contingente italiano viene impiegato in Polonia in operazioni di enhanced Air Policing (eAP), la missione di difesa collettiva a guida Nato. L’attività di Air Policing è condotta sin dal tempo di pace e consiste nella continua sorveglianza dell’integrità dello spazio aereo della Nato nonché nell’identificazione di eventuali violazioni, di fronte alle quali devono scattano azioni di contrasto, come, ad esempio, il decollo rapido di velivoli Caccia intercettori, che in termini tecnici viene definito “scramble””.