L’inflazione torna a salire a marzo. Le stime preliminari dell’Istat evidenziano che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,1% su base mensile e dell’1,3% su base annua (contro lo 0,8% del mese precedente). L’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera dal 2,3% al 2,4%.
La nuova fiammata dell’inflazione preoccupa le associazioni dei consumatori, che sottolineano sia la stangata per le famiglie – a fronte di salari sempre quasi fermi – che la possibilità di una speculazione, soprattutto con l’avvicinarsi della Pasqua.
L’allarme sull’inflazione e il rischio speculazione
Per il Codacons la risalita dell’inflazione è “un segnale preoccupante”, anche perché di fronte al calo dei beni energetici i “prezzi di tutti gli altri beni e servizi continuino ad aumentare senza sosta”. Il che succede dopo un incremento dei listini che negli ultimi anni è stato già del 13,8% e che prosegue “in assenza di elementi che giustifichino i nuovi rincari”.
Gli effetti per le famiglie sono inevitabili, come sottolinea l’Unione Nazionale Consumatori. Per una coppia con due figli si avrà un aumento del costo della vita di 309 euro su base annua, “dei quali ben 257 euro servono solo per far fronte ai rincari del 3,2% di cibo e bevande”. Non a caso Massimiliano Dona, presidente dell’associazione, parla di “stangata di Pasqua”, perché “come sempre in occasione delle festività c’è chi specula allegramente sulle vacanze della gente”.
La stangata di Pasqua
Dona evidenzia come i prezzi del trasporto aerei passeggeri con la Pasqua siano saliti in un solo mese “del 17,6% e in particolare i voli internazionali decollano del 20%, collocandosi al primo posto dei rincari mensili, seguiti al secondo posto dai voli nazionali con +8%. I pacchetti vacanza internazionali aumentano sempre su febbraio del 3,6%, alberghi e motel e pensioni dell’1,7%”. Rispetto allo scorso anno i voli nazionali sono aumentati del 19,2%, il trasporto su rotaia dell’8%, alberghi e motel del 6,7%.
Preoccupata anche Confesercenti di fronte a un rientro dell’inflazione “più lungo del previsto”. Per l’associazione sarà necessario “monitorare con attenzione le dinamiche dei prezzi per predisporre, eventualmente, con tempestività adeguati ammortizzatori per i bilanci familiari: non si arresta, infatti, l’erosione del potere d’acquisto delle famiglie, confermato recentemente da più indicatori economici, che sono in difficolta”.