Ilaria Salis resterà in carcere: il tribunale di Budapest ha respinto la richiesta di domiciliari in Ungheria, presentata dai legali della 39enne. Secondo il giudice “esiste sempre il pericolo di fuga” perché la situazione non sarebbe cambiata negli ultimi due mesi.
Così come non è cambiata la situazione di Salis al suo ingresso nell’aula di tribunale. Di nuovo con le manette ai polsi. Di nuovo con i ceppi e le catene alle caviglie. E di nuovo con una catena tirata da un agente, come se fosse un guinzaglio. Ilaria Salis è tornata in aula esattamente nelle stesse condizioni del 29 gennaio. Nulla è cambiato, nonostante le (timide) rimostranze del governo italiano.
La 39enne italiana, da 13 mesi in carcere a Budapest con l’accusa di aver aggredito tre militanti di estrema destra, è tornata in un’aula di tribunale nelle stesse terribili condizioni di quasi due mesi fa. Salis ha intanto autorizzato la stampa italiana, con una lettera scritta da lei stessa a mano, a pubblicare le foto che la ritraggono in manette.
Nella seconda udienza negati i domiciliari a Ilaria Salis: di nuovo in aula in manette e catene
Nulla è cambiato per la seconda udienza del processo nei confronti dell’attivista detenuta in Ungheria. Sia perché le sono stati negati i domiciliari e resterà quindi in cella, sia perché Ilaria Salis è di nuovo in aula in manette e incatenata. Ma non solo, perché davanti al tribunale i legali e gli amici della 39enne sono stati “accolti” da un gruppo di estremisti di destra che li ha subito minacciati: “Stai zitto o ti spacco la testa”.
L’avvocato Eugenio Losco racconta: “Ci aspettavano e ci hanno insultato e minacciato in ungherese”. Il legale prosegue: “Ci hanno fatto delle riprese con i telefonini, ci hanno ripreso e il nostro traduttore ci ha detto che ci stavano minacciando”. Tra le persone che facevano parte del gruppo minacciato ci sono anche esponenti di Giuristi democratici e il fumettista Zerocalcare. In tribunale presenti anche diversi parlamentari italiani.
Timida, per il momento, la reazione del governo italiano di fronte alle nuove immagini di Ilaria Salis in catene in aula. Antonio Tajani, ministro degli Esteri, dice a SkyTg24, commentando quelle immagini, che “certamente non è un bel modo, non mi pare ci sia pericolo di fuga”.