L’attentato a Mosca, ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Fuori dal coro in onda questa sera su Rete4, a proposito delle accuse di Vladimir Putin all’Ucraina e all’Occidente, “è stato rivendicato: quando si fa propaganda si può dare la colpa a chi si vuole ma c’è qualcuno che lo ha dichiarato e del resto le modalità sono quelle che noi conosciamo. Non vedo come un attentato del genere potrebbe aiutare l’Ucraina o l’Occidente e anche noi dobbiamo fare attenzione a una certa propaganda”.
Per il premier Meloni, Putin in Ucraina non si fermerà. “Se non molliamo lo costringiamo anche a sedersi a un tavolo”
Quello che Putin “aveva in testa”, ha aggiunto Meloni, “era una guerra lampo che gli avrebbe consentito di invadere l’Ucraina in qualche giorno e se questo fosse accaduto, temo che non si sarebbe fermato. Quindi quello che fa chi cerca di aiutare l’Ucraina è allontanare la guerra rispetto alla possibilità che arrivi nel cuore d’Europa. Non è facilitarla, perché se fosse riuscito, o se riuscisse, noi ci ritroveremmo una guerra che è molto più vicina a casa nostra. Lo abbiamo fermato lì e secondo me se non molliamo lo costringiamo anche a sedersi a un tavolo delle trattative per cercare una pace giusta che è ovviamente l’obiettivo che abbiamo perché non è che ci divertiamo nell’attuale contesto. L’importante è che noi sappiamo qual è l’obiettivo che vogliamo”.
“Continuo a rispedire al mittente l’idea che chi aiuta l’Ucraina vuole la guerra e i russi che l’hanno invasa vogliono la pace”
“Io – ha aggiunto la presidente del Consiglio – continuo a rispedire al mittente l’idea che chi aiuta l’Ucraina vuole la guerra e i russi che l’hanno invasa vogliono la pace. Putin ha invaso l’Ucraina dichiarando che vuole riportare la Russia alla sua grandezza di un tempo, che vuole ripristinare i confini storici della Russia. I confini storici della Russia ragionevolmente incorporano Ucraina, Moldova, Georgia, i Baltici, una parte della Finlandia volendo anche la Polonia. Quando c’è stato il ritiro rovinoso da parte dell’Occidente dall’Afghanistan e è stato dato un segnale oggettivamente di debolezza, Putin ha deciso che quello era il momento di tentare”.
Tajani: “Mai i soldati italiani andranno a combattere contro la Russia in Ucraina”
“Noi abbiamo una posizione di grande equilibrio: difendiamo l’Ucraina, diamo aiuti economici, politici, materiale militare per permettere alle forze armate ucraine di difendersi dall’aggressione russa, per difendere l’integrità territoriale e la libertà, ma non siamo in guerra con la Russia” ha detto, invece, il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, parlando a un convegno organizzato da Forza Italia a Napoli a 30 anni dalla vittoria alle elezioni politiche del 1994, e ricordando che “nell’indole di Berlusconi c’era la volontà di portare pace”.
“Abbiamo sempre detto che non abbiamo inviato, non inviamo e non invieremo mai soldati italiani a combattere in guerra contro la Russia – ha aggiunto Tajani -. E credo che questa posizione di equilibrio alla fine premi. Mi auguro che l’Europa ci segua, purtroppo manca una politica estera di difesa europea. Era un cruccio di Berlusconi”.