Siamo a un passo dalla guerra mondiale e non si sa se scoppierà per la situazione in Ucraina o per il conflitto a Gaza. Ovunque si guardi, ci sono incendi.
Enzo Rutili
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Gentile lettore, è vero, la situazione è molto grave, non solo per i conflitti in corso, ma anche per il furore bellicista, alimentato dalle industrie della difesa, che si è impadronito dei nani europei. Per nani intendo i nostri governanti. Scrive l’autorevole Analisidifesa.it: “Al di là delle chiacchiere di una classe dirigente europea inadeguata e imbarazzante, oggi l’Ue è molto più debole militarmente di quando è iniziata la guerra in Ucraina. Stupisce non che il Papa chieda negoziati di pace, ma che lo faccia basandosi su un’analisi pragmatica che invece sfugge agli statisti europei”. Non c’è dubbio, a mio parere, che il pericolo per la terza (e ultima) guerra mondiale venga dall’Ucraina. Gaza può essere una miccia, ma l’esplosivo si trova nel cuore dell’Europa. I nostri governanti, rabbiosi per la disfatta ucraina, ora vogliono finanziare Kiev usando gli interessi dei 300 miliardi russi congelati nelle nostre banche. Non capiscono che, una volta sistemata l’Ucraina, Mosca potrebbe reagire violentemente. La rivista francese Marianne afferma che Kiev non ha alcuna speranza di vincere, ma il vanesio Macron parla di mandare truppe in Ucraina. “Le attuali scorte di munizioni” scrive Analisidifesa.it “consentirebbero a Parigi di sostenere un conflitto intenso come quello ucraino solo per tre o quattro giorni”. E la Francia è quella messa meglio. Ancor peggio stanno il resto dell’Ue e l’Uk. Come vede, siamo alla follia dei nani.
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