di Fausto Cirillo
Il centrodestra unito saluta gli elettori italiani con una sonora sconfitta (supera a stento la soglia del 20%), regalando al centrosinistra guidato da Marcello Pittella una vittoria plebiscitaria (le proiezioni gli attribuiscono un consenso pari al 63% dei suffragi). Ancora peggio fa il Movimento 5 Stelle che, orfano del carisma di Beppe Grillo, convince appena il 10% dei cittadini (crollando rispetto al 25% raccolto alle ultime politiche). In sintesi, sono questi i principali verdetti consegnati dallo spoglio delle urne in occasione delle elezioni regionali in Basilicata. Territorio marginale sotto il profilo economico e quasi sempre lontano dai riflettori dei media nazionali, è vero, ma che ieri nel suo piccolo è stato in grado di segnalare alla classe politica il proprio disgusto per la gestione (o rapina, a seconda dei punti di vista) della cosa pubblica. Prova che ne sia che in alcune sezioni del centro storico di Potenza gli scrutatori hanno avuto la sorpresa di trovare nelle schede ripiegate diversi scontrini che evocavano l’inchiesta di “Rimborsopoli” in cui sono stati indagati decine di amministratori e consiglieri regionali che, in diversi casi, avevano appunto ‘corretto’ gli scontrini fiscali per vedersi aumentare il rimborso spese. Senza contare che molti altri elettori hanno deciso di annullare il proprio voto scrivendo sulla scheda elettorale insulti («ladri» la parola più gettonata) oppure frasi come «Prima il lavoro e poi il voto». Proteste al limite del folklore, che riguardano peraltro una minoranza: più della metà dei cittadini aventi diritto ha infatti preferito disertare tout court i seggi. Hanno infatti votato 273.891 elettori (pari al 47,62%) su un totale di 575.160 aventi diritto. E dire che per la prima volta i partiti potevano addirittura contare su una circostanza davvero particolare: una massa di voti potenziali addirittura superiore al numero dei cittadini residenti in Regione. Un paradosso che si spiega con l’aggiunta di circa 100mila lucani iscritti nelle liste elettorali all’estero ai 575.059 residenti registrati nell’ultimo bilancio demografico dell’Istat. Un dato che rispecchia la discesa demografica di una regione in declino che registra un continuo calo della popolazione. Alle precedenti regionali del 2010, infatti, gli elettori (lucani all’estero compresi) erano 569.365 mentre i residenti erano 588.879. Anche per chi ha vinto ieri c’è insomma ben poco da festeggiare.