Un Superbonus a tempo indeterminato. A proporlo è il Pd, evidenziando i vantaggi della misura introdotta durante il governo Conte e provando a rilanciarla. Nasce tutto, come racconta oggi Il Foglio, nel febbraio del 2023, quando la commissione Bilancio della Camera ha avviato un’indagine conoscitiva sugli effetti degli incentivi fiscali edilizi.
L’indagine è stata chiusa un anno dopo, con la relazione finale che non è però così positiva. Si dice, in sostanza, che gli effetti positivi non sono tali “da controbilanciare gli effetti che si rilevano a carico della finanza pubblica”. I dem alla Camera, però, non sono d’accordo e per questo hanno elaborato un documento di 24 pagine esprimendo il loro dissenso e rilanciando alcune proposte.
Le proposte del Pd sul Superbonus eterno
Il Pd prova a ribaltare due critiche sul Superbonus, soffermandosi sul credito oltre il 100% e sulla sua durata. Sul primo punto, in realtà, i dem ritengono utile porre un limite: l’idea è quella di ridurre (rispetto alla misura iniziale e non come esiste oggi) l’aliquota massima al 95%. Prevedendo, poi, una graduale discesa della percentuale in base al reddito pro capite.
In particolare se si ha un reddito inferiore ai 40mila euro l’idea è di applicare un bonus del 95%, per poi scendere fino al 50% in caso di reddito tra i 57mila e i 67mila euro. Al contrario, il Pd non vuole porre un limite temporale.
Per i dem, infatti, il Superbonus non dovrebbe essere applicato a termine, ma dovrebbe avere una lunga durata. Nel documento si ritiene che la misura dovrebbe avere “un orizzonte temporale non inferiore a 10 anni”. O, ancora “meglio una norma a regime senza scadenza”. Insomma, un Superbonus per sempre, nell’idea del Pd. Che rispetto al passato sembra esprimere molti meno dubbi sugli incentivi edilizi, tanto da proporre una misura ancora più forte di quella per cui i 5 Stelle si battono da tempo.