Le elezioni presidenziali in Russia si sono concluse e arrivano i primi risultati: gli exit poll indicano, come ampiamente atteso, un consenso larghissimo per il presidente Vladimir Putin, con l’87,8% dei voti.
Le persone arrestate in tutta la Russia per aver protestato fuori dai seggi sono state almeno 74. L’affluenza totale alle elezioni presidenziali è stata del 73,33%, secondo quanto reso noto dalla commissione elettorale centrale. I dati non considerano il voto elettronico a distanza.
I risultati delle elezioni presidenziali in Russia
Putin avrebbe quindi vinto le elezioni con una percentuale vicina all’88%, stando agli exit poll. Al secondo poco c’è Nikolaj Kharitonov, esponente del Partito comunista, con il 4,6%, seguito da Vladislav Davankov, del Partito di orientamento comunitario e progressista Nuova Gente, con il 4,2%. Ultimo è invece il leader del Partito liberaldemocratico, Leonid Slutskyj, al 3%. Da Mosca arrivano anche comunicazioni sullo spoglio effettivo: con il 25% di seggi già scrutinati, stando alle informazioni filtrate dalle autorità del Cremlino, Putin avrebbe raggiunto l’88% dei consensi.
La protesta di mezzogiorno
Davanti ai seggi elettorali si sono registrare lunghe file alle 12, con una coda molto lunga sulla storica via Arbat di Mosca. L’orario delle code non è casuale, ma è quello della protesta indetta da Alexei Navalny, l’oppositore morto nelle scorse settimane durante la sua prigionia. Le file non si sono verificate solo a Mosca, ma anche a San Pietroburgo e in altre località.
Lunghe file si sono registrate anche nei seggi elettorali delle ambasciate russe all’estero, sempre alla stessa ora. Tantissime le persone in fila ad Astana, a Berlino, a Istanbul e a Sofia. La vedova di Navalny, Yulia Navalnaya, si è presentata all’ambasciata russa a Berlino per celebrare l’iniziativa “Mezzogiorno contro Putin”, lanciata dal marito proprio poco prima della sua morte. E Navalnaya ha scritto sulla scheda, come comunicato da lei stessa, il nome del marito.