La linea più dura di tutti, ormai è palese, è quella del presidente francese, Emmanuel Macron. “La Russia non può e non deve vincere questa guerra”, dice in televisione evidenziando la possibilità di un’escalation e tornando a ipotizzare l’invio di truppe in Ucraina. “Dobbiamo essere pronti”, afferma riferendosi all’ipotesi di una guerra più ampia.
Macron si ritrova nuovamente “a non escludere” l’invio di truppe in Ucraina, sostenendo che “tutte le opzioni” sono sul tavolo. Quello di Macron è un cambio di posizione rispetto agli scorsi mesi dovuto a un contesto diverso, come spiega lui stesso. Oggi sarà a Berlino, per una riunione con i leader di Germania e Polonia.
Rischio escalation, Macron in pressing su Scholz sulle truppe in Ucraina
L’incontro di Berlino serve a Macron per parlare soprattutto con il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, il più lontano su questa idea e sulla possibilità di un’escalation allargata all’Ue. I rapporti tra i due non sono dei più semplici e Macron ha già incalzato Scholz sul tema delle armi all’Ucraina. Con tanto di scontro diplomatico.
L’Eliseo ha inoltre mostrato irritazione per una frase del cancelliere, secondo il quale i missili francesi e inglesi forniti a Kiev sarebbero pilotati proprio da Parigi e Londra, il che vorrebbe dire un coinvolgimento diretto della Nato nel conflitto. Per la Francia è stata una vera e propria gaffe di Scholz. Ora le distanze sono ancora maggiori, proprio sul tema dell’invio di truppe in Ucraina.
Per il momento anche la Polonia del premier Donald Tusk resta fredda su questa ipotesi, anche se meno oltranzista di Berlino. Macron ha affermato che sulla sua stessa scia ci sono Lituania e Repubblica Ceca e la riflessione sarebbe in corso anche in altri Paesi. Non l’Italia, con il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che continua a escludere l’invio di truppe. Ma oggi, a Berlino, la discussione si riaprirà.
La replica di Mosca: “sogni folli e paranoici”
Sulla posizione di Macron la replica russa non si fa attendere e arriva dal portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, secondo il quale la Francia è stata “trascinata nel conflitto in Ucraina”. Di fatto, per Mosca, Parigi è “già coinvolta” nella guerra. “Che la Russia sia un avversario per la Francia è ovvio”, per il portavoce del Cremlino, il quale aggiunge che la Francia “partecipa indirettamente a questa guerra” già da ora. Ancora più dura la replica di Sergei Naryshkin, capo dei servizi segreti esteri russi, che ha definito “sogni folli e paranoici” le dichiarazioni di Macron sull’ipotesi di inviare truppe in Ucraina.