Via i ballottaggi dalle elezioni nei comuni. La proposta di modifica al decreto elezioni è stata presentata a Palazzo Madama dai senatori della Lega, Nicoletta Spelgatti, Paolo Tosato e Daisy Pirovano. Poi, dopo le proteste di opposizione e Anci, è arrivato il dietrofront del relatore.
Via i ballottaggi dalle elezioni comunali: è la proposta di modifica al decreto elezioni presentata dalla Lega al Senato
La proposta di abolizione dei ballottaci è contenuta nell’emendamento 4.105 che recita: “Dopo il comma 2, aggiungere il seguente: 2-bis. All’articolo 72 del testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali di cui al decreto legislativo n. 267 del 2000, il comma 4 è sostituito dal seguente: 4. È proclamato eletto sindaco il candidato che ottiene il maggior numero di voti validi, a condizione che abbia conseguito almeno il 40 per cento dei voti validi. Qualora due candidati abbiano entrambi conseguito un risultato pari o superiore al 40 per cento dei voti validi, è proclamato eletto sindaco il candidato che abbia conseguito il maggior numero di voti validi. In caso di parità di voti, è proclamato eletto sindaco il candidato collegato con la lista o con il gruppo di liste per l’elezione del consiglio comunale che ha conseguito la maggiore cifra elettorale complessiva. A parità di cifra elettorale, è proclamato eletto sindaco il candidato più anziano di età. All’articolo 73 del testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali di cui al decreto legislativo n. 267 del 2000, al comma 10 le parole: ‘ma abbia ottenuto almeno il 40 per cento dei voti validi,’ sono soppresse”.
Decaro: “Speriamo che la proposta venga ritirata”
“La Lega si fermi, il blitz sulla cancellazione dei ballottaggi a tre mesi dal voto è uno sfregio alle più basilari regole democratiche” ha commentato la segretaria del Pd, Elly Schlein. “Abbiamo appreso che in sede di discussione sulla conversione in legge del decreto elezioni è stato presentato un emendamento che, se approvato, cancellerebbe i ballottaggi per l’elezione dei sindaci nei comuni sopra i 15mila abitanti in caso di raggiungimento di un quorum del 40 per cento da parte di uno o più candidati” dichiara, invece, il presidente dell’Anci, Antonio Decaro.
“Noi non crediamo che uno stravolgimento della legge sull’elezione diretta dei sindaci possa essere ipotizzato senza interpellare i comuni – aggiunge Decaro -, come invece è accaduto per altri provvedimenti nella logica della leale collaborazione tra istituzioni. Speriamo che la proposta venga ritirata, anche perché andrebbe a intaccare alle fondamenta un sistema che fino a oggi ha funzionato nell’interesse dei cittadini”.
M5S: “Attacco alle regole della democrazia da parte della Lega”
“Un nuovo attacco alle regole della democrazia da parte della Lega. Adesso vogliono cancellare i ballottaggi dei sindaci, stabilendo cosi’ che possa essere una minoranza degli elettori di una citta’ a scegliere il sindaco, con buona pace della partecipazione. D’altra parte per chi considera la democrazia un optional, l’astensionismo crescente non è un problema” afferma, in merito al decreto Elezioni e alla proposta del Carroccio di abolire i ballottaggi nei comuni, la vicepresidente del gruppo M5S al Senato e capogruppo in commissione Affari costituzionali, Alessandra Maiorino.
Il relatore: “Pur essendo d’accordo anticipo ai colleghi che la mia richiesta è di ritiro”
“Pur essendo d’accordo anticipo ai colleghi che la mia richiesta è di ritiro” è quanto ha chiesto il relatore del dl elezioni, Alberto Balboni (FdI) ai colleghi della Lega relativamente all’emendamento al dl elezioni, all’esame del Senato, che prevede lo stop ai ballottaggi per i sindaci. “Sono d’accordo nel merito, è un sistema che ha la sua dignità – aggiunge Balboni – ma non vedo l’opportunità di inserirlo in questo momento. Cambia le regole in vigore, avrebbe avuto bisogno di maggior confronto. Un tema così importante andava affrontato con ben altro metodo”.