“Ringrazio ogni cappellano ucraino che è in prima linea nell’esercito e nelle forze di difesa. Proteggono la vita e l’umanità. Ci sostengono con la preghiera, con le parole e con le azioni. La Chiesa è questo: stare accanto alle persone. Non a 2500 chilometri di distanza da qualche parte lì per svolgere una mediazione virtuale tra chi vuole vivere e chi vuole distruggerti”. È quanto ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, dopo le parole di ieri di Papa Francesco.
Al presidente ucraino Volodymyr Zelensky non è andato giù l’invito di Papa Francesco ad alzare bandiera bianca
“Ringrazio – ha aggiunto Zelensky- tutti coloro che sostengono la nostra difesa: i difensori ucraini. Chiunque protegga la vita e le persone sta svolgendo la missione più onorevole possibile di fronte a un’invasione disumana. Noi dobbiamo proteggere completamente la vita nella nostra casa. Ringrazio tutti coloro che in Ucraina e con l’Ucraina stanno facendo di tutto per salvare vite, ringrazio tutti coloro che aiutano e che sono davvero vicini con azioni e preghiere. Tutti coloro, cristiani musulmani ed ebrei, che si sono schierarti a protezione degli ucraini quando il male russo ha iniziato questa guerra il 24 febbraio 2022”.
Bergoglio: “È più forte chi pensa al popolo, chi ha il coraggio della bandiera bianca”
“È più forte chi pensa al popolo, chi ha il coraggio della bandiera bianca” e “quando vedi che sei sconfitto, che le cose non vanno, occorre avere il coraggio di negoziare. Hai vergogna, ma con quante morti finirà?” queste le parole pronunciate da Papa Francesco in un’intervista con la Radiotelevisione svizzera che andrà in onda il 20 marzo, invitando apertamente Zelensky ad accettare un compromesso per la fine delle ostilità.