Omicidi, attacchi incendiari, infiltrazioni nelle istituzioni con il commissariamento delle amministrazione comunali. In queste condizioni l’area Torrese-Stabiese si avvia alle elezioni e la situazione continua ad essere molto grave.
Lo ha detto, infatti, il procuratore della Repubblica di Torre Annunziata Nunzio Fragliasso durante la riunione del Comitato per l’ordine e per la sicurezza pubblica convocato dal prefetto di Napoli Michele Di Bari: “gli episodi criminali evidenziano il grado di pervasività della criminalità, da contrastare anche con sistemi di controllo ‘intelligente’, in funzione deterrente e per supportare l’attività investigativa delle forze dell’ordine”.
Per il procuratore aggiunto del Tribunale di Napoli e della Direzione distrettuale antimafia Rosa Volpe si è detto concorde sul punto rilevando “altresì che gli episodi criminali registratisi denotano una forte presenza della criminalità organizzata”.
Stiamo parlando di un’area portuale e industriale strategica per la Campania con i territori di Castellammare di Stabia e Torre Annunziata. Per Volpe bisogna anche sottolineare “il disagio sociale sotteso ai fenomeni criminali che si registrano anche presso alcuni Comuni minori del comprensorio”. Allargando la lente sull’intera penisola sorrentinail prefetto Di Bari ha sottolineato che in “alcune sue parti, rilevanti criticità e si riscontra, peraltro, una forte attenzione delle consorterie criminale sulle attività economiche, circostanza testimoniata dalla corposa attività messa in atto dalla Prefettura in materia di interdittive antimafia”. Solo ieri nella provincia di Napoli sono arrivate altre quattro in diversi comuni dell’area metropolitana.
Verso le amministrative
In quali condizioni arrivano queste due città all’appuntamento per eleggere i nuovi sindaci? Secondo Luigi Cuomo, presidente di Sos Impresa Rete per la legalità in quest’area ci sono due caratteristiche contrapposte: “da un lato la straordinaria attività investigativa degli inquirenti che sta facendo emergere un mondo che era ignorato o addirittura era stato sostenuto. Dalle indagini escono convenienze e la diffusione della penetrazione camorristica non solo in tutti i settori economici ma anche quelli civili e sociali. Non è un caso che poi si è arrivati allo scioglimento dei comuni”.
Questa attività inquirente e repressiva però non basta secondo Cuomo: “c’è un atteggiamento debole della società civile sulla legalità mentre la politica ne parla solo per alzare una bandiera ma non sembra capace di agire in modo convincente contro i clan della camorra che sono indiscutibilmente fortissimi ma non invincibili. Una delle caretteristiche dei clan stabiesi è la loro conflittualità ma li rende anche vulnerabili“.
Il nodo, adesso, riguarda le prossime elezioni ed è questo che preoccupa destando l’allarme del prefetto e dei commissari. “Il rischio – conclude Cuomo – è che la politica offra agli elettori candidati che non ispirano grande fiducia e questo rappresenta un problema. Servono nomi e squadre ‘bandiera’ con un’offerta politica di qualità. Se in presenza di candidati credibili i cittadini dovessero votare sempre gli stessi allora ci sarebbe davvero da preoccuparsi”.