È stato il canto del cigno dell’ormai ex governatore Christian Solinas. L’ultimo atto. Quello destinato a “sistemare” le situazioni pendenti. Parliamo dell’ultima riunione della giunta Solinas, datata 15 gennaio. Un consesso che è già passato alla storia come la “giunta dei record”, visto che in un solo giorno la giunta prossima alla decadenza ha licenziato ben 145 delibere.
Calcola l’Unione Sarda che si tratti del 10% di tutte le delibere approvate in tutto il 2023. Come dire: Solinas ha chiuso molte pendenze. Si tratta di un mare magnum di provvedimenti, quasi una legge omnibus, che vanno dal prolungamento delle licenze balneari fino a dicembre (non proprio un dettaglio per chi vive e lavora su un’isola che campa di turismo), alla riorganizzazione del 118, passando per l’approvazione del bilancio di previsione 2024-2026 dell’Agenzia sarda per le politiche attive del lavoro (Aspal), i contributi a fiere e sagre locali, le nomine in enti regionali, gli accordi sindacali interni alla Regione, variazioni di bilancio, indirizzo di fondi europei…
Di tutto di più
Insomma, in quelle 145 delibere c’è proprio di tutto. Per tutti. In pratica, quella che i vecchi democristiani della Prima repubblica chiamavano una “finanziaria elettorale”. Sfortunatamente è impossibile conoscere nel dettaglio ogni singolo provvedimento, perché appena insediato, Solinas ha cambiato il sistema di pubblicazione delle delibere sul sito della Ras.
Compaiono i titoli e i codici di ogni delibera, ma solo una piccola percentuale di esse è consultabile… Inoltre ogni direttore generale può consultare solo le delibere che riguardano il suo assessorato, ma non le altre. Un modo di “blindare” i provvedimenti che è già stato causa per Solinas di alcuni guai giudiziari. Quindi, chi, per esempio, avesse la curiosità di sapere quali comuni godranno dei “Contributi agli enti locali per l’organizzazione di manifestazioni sportive, culturali e di spettacolo e per l’organizzazione di eventi celebrativi in occasione dei centenari dalla fondazione dell’ente locale”, e quanto prenderanno, è destinato a rimanere deluso. Non proprio il massimo della trasparenza. A due settimane dalle elezioni amministrative, poi.
Trasparenza zero
Tra le pochissime delibere consultabili, ce la N.4 che istituisce “l’Agenzia per lo sviluppo e la valorizzazione ippica, denominata Asvi Sardegna, con la finalità di tutelare e potenziare il settore ippico ed equestre attraverso interventi di valorizzazione e promozione delle specie e razze di equidi allevate nel territorio regionale”. Naturalmente la neo-nata agenzia avrà bisogno di personale dedicato, di nuovi dirigenti e di un direttore generale. Tutti nuovi posti di lavoro o dipendenti comunali che vengono spostati da un ente a un altro, magari con una promozione.
E, in questo mare di delibere misteriose, un paio spiccano perché hanno già determinato la rivolta dei diretti interessati. Si tratta delle due finalizzate al riordino del servizio di emergenza-urgenza 118 e quella riguardante i rimborsi delle prestazioni giornaliere dei servizi per le dipendenze. Con la prima, la ex giunta Solinas ha ridisegnato in maniera unilaterale il piano territoriale del soccorso e le sue risorse operative, senza essersi mai confrontata con gli operatori, accusano gli Enti del terzo settore, per i quali quelle decisioni prese in extremis “stravolgono i fondamentali del servizio 118”.
Sulla stessa linea si muove il Ceas, il Coordinamento enti accreditati della Sardegna per le dipendenze patologiche. Loro ce l’hanno con l’aggiornamento delle tariffe giornaliere pro-capite (fermo da 12 anni), ritenuto insufficiente. Per capirci, il Ceas si aspettava un aumento almeno del 50% dei rimborsi, in forza anche di un voto unanime del Consiglio regionale che lo prevedeva, ma che l’assessorato non ha evidentemente recepito.